GRAVINA (CT) – L’amministrazione guidata dal sindaco Massimiliano Giammusso ha ottenuto dalla Regione due proroghe relative all’iter per la realizzazione di due progetti di importanza strategica per il Comune di Gravina di Catania: si tratta del Centro comunale a servizio della raccolta differenziata e del nuovo Palazzetto dello Sport pensato in attuazione delle norme di prevenzione antisismica. «Per il centro comunale di raccolta eravamo già in presenza di un decreto di finanziamento che stabiliva la somma di circa un milione di euro – ha commentato il primo cittadino – fondi che rischiavamo di perdere poiché il termine per la presentazione del progetto sarebbe scaduto alla fine del 2018. Per noi era di vitale importanza recuperare il progetto perché potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di innalzamento della percentuale della raccolta differenziata nella nostra città – ha continuato – con conseguente risparmio per il Comune e per i cittadini. Siamo riusciti a far ripartire l’iter amministrativo e a ottenere una proroga al 31 dicembre 2019, tutto questo grazie ai colloqui diretti con gli uffici dipartimentali e ai buoni rapporti che ci legano agli esponenti del governo regionale. Per questo desidero ringraziare in primo luogo l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone e il suo staff, il dipartimento Acque e Rifiuti diretto dall’ingegnere Salvo Cocina e il dipartimento Urbanistica per l’attenzione mostrata e la collaborazione su questioni chiave come la gestione rifiuti e la sicurezza antisismica».
Gli ha fatto eco il vicesindaco Rosario Condorelli che ha delineato le prossime tappe che consentiranno di presentare il progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo Palazzetto dello Sport: «Anche in questo caso siamo riusciti a ottenere la proroga di un anno grazie alla sinergia con l’amministrazione regionale e abbiamo fatto ripartire il percorso amministrativo per la demolizione e la ricostruzione della struttura – ha commentato – un intervento del valore di circa un milione e seicentomila euro che parte da un’esigenza di Protezione Civile, si tratta infatti di un sito sensibile destinato ad essere utilizzato anche come area di raccolta in caso di calamità naturali. L’edificio attuale, classificato nel piano di protezione civile, non sarebbe in grado di assicurare una risposta strutturale affidabile in caso di terremoto in quanto costruito in una data antecedente l’entrata in vigore delle norme antisismiche. Il prossimo passo è quello di far seguire la progettazione esecutiva dei lavori con il vantaggio di essere già in possesso delle aree che sono di proprietà del Comune».
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