Padre Aldo Nuvola, che per la mole più che nuvola è un nembo, è stato arrestato oggi per induzione alla prostituzione. Già quattro anni fa, quando era il parroco del Regina Pacis fu accusato e condannato per aver offerto dei soldi ad un minorenne in cambio di una prestazione sessuale. Colto in flagranza di reato, nel 2009 beneficiò della sospensione della pena. Questa volta, invece, le manette sono scattate nel corso delle indagini svolte dal nucleo operativo della compagnia dei carabinieri Piazza Verdi , a Palermo, che stavano seguendo la pista della prostituzione minorile per indagare sull’omicidio di Massimo Pandolfo, avvenuto al Teatro del Sole lo scorso 24 aprile.
Aldo Nuvola è stato così prelevato dalle forze dell’ordine e parcheggiato in carcere. Adesso su di lui si aggrava il peso delle accuse per la reiterazione del reato e “Dio solo sa” come si risolverà questa vicenda.
Per parecchi anni ha avuto la cattedra di religione al liceo classico Umberto I, e precedentemente è stato parroco della parrocchia dello Spirito Santo in via F. Juvara, zona Tribunale. Celebrò anche la mia prima comunione, tanto che quando me lo ritrovai come docente di religione mi stupii del fatto che fu scelto lui per quel ruolo.
Quando insegnava al liceo era un docente abbastanza alternativo. Le ore di religione erano contrassegnate da rifermenti sessuali abbastanza espliciti, la battutina a sfondo rosso trovava sempre spazio nei suoi sproloqui retorici, tanto che un giorno mi feci espellere dalla classe. “Quartararo fuori!” “Non si preoccupi, me ne vado io!” e ovviamente successe il finimondo.
L’antefatto:
Gli argomenti consueti erano: sesso, voyer, tette e culi, fin quando un giorno la sparò più grossa di Giuliano Ferrara: “Perchè alla fine i voyer- riferendosi ai maniaci e ai molestatori– non fanno nulla di male, se guardano e gli piace guardare è colpa di chi si fa guardare e toccare perchè il maschio è maschio e sono le donne a provocare”. Io che me ne stavo seduta ad assuppare già da un’ora, mi alzai e lo aggredii senza troppi giri di parole, invitandolo a limitarsi e a moderare il linguaggio. Ma lui era il Docente intonacato e io una sedicenne hipster, quindi finì che ebbi 6 in religione e ci guardammo storto per tutto l’anno scolastico.
Correva l’anno 2000 e i tempi non erano sospetti, ma ora non lo sono più; e come sempre il Tempo è stato il giudice più equo e severo.
Adesso insegna religione alla Corte d’Assise dal Pagliarelli, perchè l’abito non fa il prete, ma la legge è uguale per tutti, tonaca o meno.
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