di redazione
L’agenda digitale italiana vede la
Sicilia in una posizione avanzata sul piano della
infrastrutturazione e della riorganizzazione delle banche dati e
dei servizi sulla rete. La Sicilia, infatti, e’ stata tra le prime
regioni a fornire il set di dati in formato aperto per il portale
italiano sugli open data (www.dati.gov.it) varato dal governo
nazionale nel 2011 ed e’ la prima Regione del Centro-sud a dotarsi
della piattaforma dedicata. In questa strategia si iscrive il
gemellaggio tra Regione Piemonte e Regione siciliana nell’ambito
di AGIRE POR 2007-2013, con l’obiettivo di rafforzare la
cooperazione istituzionale nel settore degli open data.
La Regione siciliana e’ gia’ intervenuta con la legge 5 aprile
2011 n. 5 che ha recepito integralmente, prima tra le Regioni
italiane, il Codice dell’Amministrazione Digitale (Dlgs. 7 marzo
2005, n. 82 e s.m.i.).
Delle opportunita’ offerte dalla digitalizzazione si e’ parlato
durante il convegno che si e’ svolto oggi pomeriggio nello stand
della Regione Siciliana al Forum P.A. 2012.
Il convegno ha approfondito soprattutto il tema dell’open data,
ossia la ‘liberazione dei dati dell’amministrazione’ che rientra
nella strategia dell’open government.
“La digitalizzazione della p.a. – ha spiegato durante il suo
intervento l’assessore all’Economia Gaetano Armao – e’ l’antidoto
contro l’inefficienza, la corruzione e la pressione mafiosa nella
pubblica amministrazione. A cio’ si aggiunge il ruolo fondamentale
che riveste il riutilizzo delle informazioni pubbliche non solo
come mezzo per un approccio piu’ trasparente dell’azione pubblica
verso cittadini e imprese, ma anche per lo sviluppo economico e
sociale del territorio, come affermato a livello comunitario dalla
direttiva 2003/98/CE del Parlamento Europeo che ha definito i dati
pubblici come “un’importante materia prima per i prodotti e i
servizi imperniati sui contenuti digitali”.
Anche la Regione siciliana nonche’ gli enti, gli istituti e le
aziende dipendenti dalla Regione o comunque sottoposti a
controllo, tutela o vigilanza della medesima raccolgono,
producono, riproducono e diffondono un’ampia gamma di informazioni
e dati in molti settori di attivita’.
“La Regione Siciliana – ha concluso Armao – intende intervenire,
sia a livello legislativo che amministrativo in materia di
pubblicazione e riutilizzo dei dati e delle informazioni pubbliche
di cui e’ titolare. Un Governo e un’amministrazione che hanno
coraggio devono accettare la sfida della liberazione dei dati sul
web, in formato aperto, senza restrizioni di copyright, brevetti o
altre forme di controllo, per consentire a cittadini, imprese ed
amministrazioni di valutare la capacita’ amministrativa e
rafforzare la democrazia.”
ls/sl
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