Non si placano le polemiche sull’adeguatezza dell’Ospedale di Petralia Sottana in provincia di Palermo per ospitare pazienti Covid.
Angelo Collodoro, vice segretario regionale del Cimo, il sindacato dei dirigenti medici lo ha definito “inadeguato ad accogliere pazienti in terapia intensiva” mentre il commissario per l’emergenza Covid a Palermo Renato Costa ribatte che “è idoneo al ricovero di pazienti Covid” e parla di “polemiche stucchevoli”.
“In quel presidio – sostiene Collodoro – manca tutto: arredi, letti, persino i gorgogliatori per l’ossigenoterapia, indispensabili per l’assistenza di malati Covid. Sono introvabili in tutta Italia e forse anche all’estero. Gli impianti di ossigenazione presenti a Petralia, inoltre, possono erogare fino a un massimo di sei litri al minuto e quindi non possono sostenere il flusso di ossigeno che serve a un paziente affetto da coronavirus il quale ha bisogno, a seconda dello stato di salute, tra i 15 e i 40 litri minuto di ossigeno. Mancano i filtri di aerazione e la pressione negativa, che servono a espellere l’aria carica di virus. Non penso che sia possibile realizzare tutto in pochi giorni”.
Per il vice segretario del Cimo “si vuol chiudere la sala operatoria per inventarsi un’improbabile rianimazione con 4 posti. Non è, invece, chiaro perché si possa trasformare l’Ingrassia di Palermo in Covid hospital. Il paradosso è che i medici dell’Ingrassia dovrebbero essere trasferiti a Petralia a fare i tutor ai giovani neolaureati”.
Immediata la replica del commissario Renato Costa: “Petralia Sottana ha un ospedale dove esistono sale operatorie e medici anestesisti rianimatori, inoltre si avvale del supporto di una elipista e, secondo le valutazioni già fatte dai tecnici, potrà avere fino 50 posti letto con un’unità critica con 4 postazioni. Il presidio è stato valutato dall’ufficio tecnico dell’Asp, dal responsabile dell’ufficio prevenzione e sicurezza dell’Asp che hanno dato idoneità al ricovero di pazienti Covid. Non voglio entrare in polemiche stucchevoli, stiamo cercando di affrontare l’emergenza. Le valutazioni vanno fatte sulla scorta di fatti oggettivi”.
Per quanto riguarda l’Ingrassia, Costa precisa che “c’è bisogno a Palermo di un pronto soccorso aperto a tutti, con un ospedale che ha una cardiologia ed una emodinamica di eccellenza ed altri importanti reparti che servono una grossa fetta di città, ma anche i comuni limitrofi, come per esempio Monreale”.
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