Ospedale Cannizzaro Catania. Costante grido d’allarme all’ospedale Cannizzaro di Catania. Il NurSind, sindacato degli infermieri, lancia da tempo segnali alla Direzione ospedaliera che con la sua ultima risposta ha mosso il personale infermieristico ad entrare in stato di agitazione.
Il punto è che gli infermieri sono pochi, troppo pochi, rispetto a quelli che sarebbero necessari ma la Direzione continua a citare un Decreto Assessoriale – il 1380/2015- secondo cui le dotazioni organiche sarebbero sufficienti.
«Strano però che la Direzione non usi la stessa linea d’indirizzo del Decreto 1380/2015 quando deve inserire il previsto personale di supporto OSS – afferma Salvatore Vaccaro segretario territoriale NurSind – piuttosto, tende consapevolmente a scambiare il Personale di Supporto OSS con il personale ausiliario che non è deputato all’assistenza diretta». Si tratta di una confusione generata dalla Direzione, basata sulla semantica, che permette all’ospedale di giustificarsi pubblicamente per il fatto dinon colmare le carenze di personale.
«Il risultato però è visibile agli occhi di tutti, i reparti con insufficienza organica non producono bene e se riescono a funzionare minimamente è solo grazie all’impegno dei professionisti che si fanno in 4 per sopperire» afferma ancora Salvatore Vaccaro.
I reparti in sofferenza sono: Pronto Soccorso; Rianimazione; Cardiologia; Neurologia; Centro Grandi Ustionati; Ostetricia e Ginecologia; Unità di Terapia Intensiva Respiratoria e Unità Spinale Unipolare.
Nel particolare, al Pronto Soccorso si registrano le criticità più elevate, si rilevano infatti tempi di attesa troppo lunghi per i codici gialli che, invece, dovrebbero essere assistiti entro 20 minuti secondo le linee guida nazionali sui pronto soccorsi.
In Rianimazione lo scarso numero degli infermieri, nonostante rispetti la normativa 1.380 citata dall’Azienda Cannizzaro, non esime la direzione a non cercare di colmare il deficit del personale, in considerazione dei pazienti accolti che sono bisognosi di un altissimo livello di cure. «Le evidenze scientifiche dimostrano la pericolosità in terapia intensiva nel superamento del rapporto infermiere/paziente di 1:2 mentre al Cannizzaro si arriva in alcuni casi ad avere 1 infermiere ogni quattro pazienti e ciò è inaccettabile.» dichiara ancora Vaccaro.
In Neurologia l’affermazione della Direzione che “non sono ancora pienamente attivati i 4 posti di Stroke Unit” non è accettabile poiché i degenti vengono comunque pericolosamente trattati in emergenza nei letti ordinari. I pazienti vengono monitorizzati nelle stanze di degenza privi di centralina di controllo a distanza.
Al Centro Grandi Ustionati si ribadisce che i 19 Infermieri di cui parla la Direzione sono distribuiti anche per la sala operatoria e l’ambulatorio. Il personale di supporto non è OSS e si occupa dell’assistenza solo marginalmente. Il personale è costretto costantemente a demansionarsi al fine di garantire l’assistenza.
In Ostetricia e Ginecologia «è in essere una battaglia che dura da anni – dice Vaccaro – la Direzione fa lavorare nei turni pomeridiani e notturni soltanto due unità per 40-42 pazienti, talvolta anche più.»
«Inoltre, da anni, segnaliamo la presenza di letti aggiuntivi (anche 4 in una stanza da circa 25 metri quadrati) – denuncia ancora il sindacalista – che non dispongono ditestata letto e che in alcuni casi vengono posizionati, vergognosamente, persino sotto le finestre (come dimostrano le foto NdR).»
In UTIR e USU l’asserita riorganizzazione non è mai stata posta in essere se non a livello solamente logistico poiché non sono mai state emanate né disposizioni né linee guida che stabilissero chi fa che cosa.
Il NurSind chiede che il Prefetto Silvana Riccio convochi al più presto i lavoratori, al fine di scongiurare lo sciopero dei dipendenti che, in considerazione del periodo estivo e quindi delle ferie, temono di andare incontro a maggiori e ulteriori pressioni lavorative.
«Attualmente ci sono 631 infermieri su 643 previsti dalla pianta organica; devono essere assunti immediatamente gli altri 12 mancanti per completare la dotazione organica. Non deve essere risparmiato neanche un euro sul personale al fine di garantire il più possibile l’assistenza, soprattutto nel periodo estivo.»
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