Orlando sfida Salvini. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando continua la sua battaglia contro l’applicazione del decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Orlando ha disposto “di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.
“Ho dato incarico al capo ufficio legale del Comune – ha affermato Orlando – di adire davanti al giudice civile per sottoporre la questione del decreto Salvini”.
Dopo l’iniziativa del sindaco Orlando anche i sindaci Luigi de Magistris (Napoli) Dario Nardella (Firenze), Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria) hanno appoggiato la sospensione del decreto che in molti considerano lesivo dei diritti della persona in quanto limita “la libertà di movimento, il diritto alla salute e alle cure tramite il Servizio sanitario e l’inviolabilità del domicilio”.
Anche il primo cittadino di Milano, Beppe Sala in un post su Facebook è intervenuto sulla questione: “Ministro Salvini, ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, così non va!”, è l’appello. E spiega: da settimane “noi sindaci avevamo richiesto, anche attraverso l’Anci, di ascoltare la nostra opinione su alcuni punti critici” ed è necessario “valutare impatto sociale ed economico” del provvedimento.
Ma il ministro Salvini fa sapere che “Se l’Anci desidera un incontro per segnalare eventuali difficoltà applicative collegate alla legge sull’immigrazione e sulla sicurezza – si legge in una nota – ben venga la richiesta di un incontro con il Governo, al quale anche il Presidente del Consiglio è disposto a partecipare insieme al Ministro dell’Interno. Inaccettabili, invece, sono le posizioni degli Amministratori locali che hanno pubblicamente dichiarato che non intendono applicare una legge dello Stato. Il nostro ordinamento giuridico non attribuisce ai Sindaci il potere di operare un sindacato di costituzionalità delle leggi: disapplicare una legge che non piace equivale a violarla, con tutte le conseguenti responsabilità”.
Intanto domani 4 gennaio, alle 11, a Palermo si terrà un presidio in piazza Pretoria, nato spontaneamente sui social, a sostegno della decisione del sindaco Leoluca Orlando di sospendere il provvedimento in città. Saranno presenti numerosi esponenti del terzo settore, delle associazioni, gruppi studenteschi e liberi cittadini.
Tra i partecipanti ha dato la sua adesione Libera Sicilia ed esponenti del Pd siciliano come il segretario Davide Faraone, che ha affidato ai social il suo appello: “Il Pd Sicilia sarà sempre più un partito di strada. Faremo le nostre battaglie nelle istituzioni, ma staremo nelle piazze, vicino ai cittadini e ai loro bisogni, contro il governo pentaleghista, razzista e populista. Domani noi ci saremo”.
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