Ritorna l’ora legale. Alle due di notte di domenica 29 marzo le lancette dell’orologio dovranno essere spostate in avanti di un’ora, per risparmiare sulla bolletta energetica. In Italia l’ora legale esiste dal 1916 e fu adottata durante la Prima guerra mondiale, per ma il principio fu introdotto molto tempo prima, da Benjamin Franklin in una lettera del 1784 indirizzata a un giornale di Parigi.
Dal 1996 l’ora legale ha tempi e modalità uguali – fusi orari a parte – in tutti gli stati dell’>Unione europea.
Nel mondo le convenzioni sono diverse: in Russia, Cina e Giappone vige l’ora solare tutto l’anno, mentre negli Stati Uniti il Daylight saving time – “risparmio diurno di luce” – è in vigore dall’8 marzo. La maggior parte dei paesi della fascia tropicale non adotta l’ora legale, non avendo ore di luce sufficienti per giustificare uno spostamento di lancette.
Terna – grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica – prevede nei prossimi sette mesi, grazie all’ora legale, un risparmio complessivo dei consumi pari a 555,8 milioni di kWh. Una quantità di energia – riporta l’azienda in una nota – corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200.000 famiglie. Un risparmio economico pari a circa 90 milioni di euro.
In dieci anni – dal 2004 al 2014- l’ora legale ha fatto risparmiare 6 miliardi e 720 milioni di kWh, pari ad un valore economico di circa 990 milioni di euro.
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