Operazione Diva, smantellata a Palermo rete di spaccio di droga: nomi

Operazione Diva, smantellata a Palermo rete di spaccio di droga. I carabinieri della Compagnia Palermo San Lorenzo hanno eseguito un’ordinanza con sette misure cautelari (3 in carcere, 1 ai domiciliari e 3 obblighi di dimora) emesse dal Gip del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di persone accusate di traffico di sostanze stupefacenti.

L’operazione Diva ha permesso di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali di un gruppo accusato dagli inquirenti di essere dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche nei confronti di minorenni, nel quartiere Acquasanta. L’operazione Diva ha anche permesso di definire tre canali di rifornimento, diversi a seconda della tipologia della sostanza stupefacente, ma tutti insistenti e radicalizzati nel quartiere Falsomiele.

L’operazione Diva è stata avviata all’inizio di dicembre 2015 quando i militari dell’Arma hanno eseguito un arresto in flagranza di reato nei confronti di un giovane. Da lì, l’inizio delle attività tecniche che ha consentito di sequestrare oltre 1 kg e 100 grammi di hashish, 400 grammi di marijuana e 20 grammi di cocaina.

Operazione Diva tra Falsomiele e l’Acquasanta

“Le dinamiche oggetto di osservazione hanno fatto emergere che le attività illecite, sebbene non siano il frutto di un vero e proprio gruppo organizzato – specificano i carabinieri – erano poste in essere da alcuni soggetti che, in concorso tra loro, condividevano pienamente strategie, rischi e profitti. È emerso come Giuseppe Piombino, già sottoposto agli arresti domiciliari, fosse il punto di riferimento di alcuni giovani pusher, indagati in stato di libertà, che gravitavano e smerciavano dosi di marijuana, hashish e cocaina tra i giovani dell’Acquasanta. Le cessioni riscontrate da parte del Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo San Lorenzo hanno riguardato anche minorenni: i pusher, infatti, nell’orario di ricreazione, si avvicinavano davanti alle scuole dove prendevano accordi con i giovanissimi ragazzi, tutti tra i 16 e i 18 anni”.

Operazione Diva dal nome di un cane pitbull

E’ il cane di Piombino che dà il nome all’indagine. Un pitbull femmina che accompagnava “l’indagato nella sua attività di spaccio – spiegano i carabinieri – ed è stato involontario protagonista anche di episodi singolari, come l’occasione in cui l’uomo ha redarguito il cane dicendo: Diva, a quelli che portano soldi non ci deve abbaiare”. I carabinieri indicano Piombino come “soggetto chiave, anello di collegamento, livello intermedio tra i pusher di strada ed i veri e proprio rifornitori di sostanza stupefacente”.

Sono tre i canali di approvvigionamento accertati dagli uomini del Nucleo Operativo San Lorenzo, diversi in base alla tipologia della sostanza stupefacente, ma tutti insistenti all’interno del quartiere Falsomiele. “L’uno, per l’hashish, ricondotto Vito Santangelo”, specificano i carabinieri, destinatario quest’ultimo della misura cautelare dell’obbligo di dimora. Piombino si sarebbe rifornito per la marijuana, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, da Carmelo Francesco Arizzi, detto Franky u’mericanu per la sue origini, essendo nato a New York, anch’egli destinatario della misura cautelare dell’obbligo di dimora.

Quando si passa al canale della cocaina, invece, dalla ricostruzione dei militari dell’Arma emergono i nomi di Calogero Rizzuto, insieme ai figli Angelo e Alessandro: “Entrambi erano coinvolti nel traffico di sostanza stupefacenti – spiegano gli investigatori – . Alessandro, raggiunto dagli arresti domiciliari, e Angelo, a cui è stata notificata l’ordinanza al Pagliarelli, sono stati sempre sotto la costante direzione del padre. Angelo era colui che si preoccupava di mantenere i contatti con i rifornitori dei pusher, muovendosi per conto e per nome del padre, arrivando ad aprirsi anche un canale di spaccio tutto per sé, composto da altri giovani assoldati”.

Le attività di riscontro effettuate nel corso dell’indagine, grazie anche al contributo dei Carabinieri della Stazione Falde, oltre alle 16 segnalazioni di assuntori di droga all’autorità amministrativa, hanno già consentito di arrestare in flagranza di reato dieci persone, responsabili di episodi di spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

I nomi degli arrestati

PIOMBINO GIUSEPPE, nato il 06 dic. 1984, attualmente agli arresti domiciliari per altra causa: custodia cautelare in carcere;

RIZZUTO ANGELO, nato il 18 ott. 1983, già detenuto per altra causa: custodia cautelare in carcere;

RIZZUTO CALOGERO, nato il 03 nov. 1952: custodia cautelare in carcere;

RIZZUTO ALESSANDRO, nato il 12 set. 1990: arresti domiciliari.

I nomi dei sottoposti all’obbligo di dimora 

ALIOTTA IGNAZIO, nato a Palermo il 29 ott. 1979, attualmente agli arresti domiciliari per altra causa;

SANTANGELO VITO, nato a Palermo il 23 mar. 1979, già con obbligo di dimora per altra causa

ARIZZI CARMELO FRANCESCO, nato negli USA il 23 giu. 1976.