Cronaca

Favara, in manette sette latitanti: luce sulla faida del 2017 / I NOMI

La Polizia di Stato e la Police Jidiciarie Fédeérale Belga hanno eseguito la scorsa notte un’operazione, dai contorni internazionali, che ha permesso la cattura di sette soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di duplice tentato omicidio nei confronti di Distefano Maurizio e Nicotra Carmelo, porto abusivo di armi, danneggiamento, ricettazione, tutti reati consumati il 23 maggio 2017 in Favara, provincia di Agrigento.

Le investigazioni hanno fatto luce sull’intera faida che dal 2015 al 2018 ha insanguinato le strade di Favara e Liegi contando, infine, cinque omicidi e cinque tentati omicidi, alcuni dei quali, mai denunciati.

L’inchiesta, in questi anni, è stata coordinata dalla Procura delle Repubblica – direzione distrettuale Antimafia di palermo e dalla Procura di Liegi, con l’indispensabile ausilio dell’Europol. Per l’Italia le indagini sono state svolte dal Servizio centrale operativo, dalla squadra mobile di Agrigento e dalla squadra mobile di palermo; per il Belgio dalla Police Jidiciarie Fédeérale di Liegi.

L’operazione di questa notte ha permesso la cattura in Belgio di tre soggetti, in esecuzione di altrettanti mandati di arresto europei. Quattro soggetti sono stati catturati a Favara.

Sono state eseguite anche quasi venti perquisizioni, con l’impiego di oltre 80 tra poliziotti italiani e belgi, personale del reparto prevenzione crimine e del reparto volo di Palermo, unità cinofile di Catania e Palermo. 

I nomi degli arrestati

Sono stati arrestati: Antonio Bellavia di 48 anni; Calogero Bellavia di 31 anni; Calogero Ferraro di 42 anni; Carmelo Nicotra di 38 anni; Gerlando Russotto di 31 anni; Carmelo Vardaro di 44 anni; Vincenzo Vitello di 64 anni.

Antonio Bellavia, Calogero Ferraro e Carmelo Nicotra sono stati arrestati in Belgio dal team congiunto di polizia italiana e belga, in esecuzione di tre mandati di arresto europei.

Fra gli arrestati anche Calogero Bellavia che è stato ritenuto il vivandiere del boss Gerlandino Messina, il giovane che i carabinieri – su indicazione dei servizi segreti – hanno seguito mentre portava i pasti al capo provinciale di Cosa Nostra nel suo covo di Favara. Pedinandolo, il 23 ottobre del 2010, sono arrivati, a catturare il boss.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate una pistola in Belgio al Nicotra e tre in Italia a Bellavia Michelangelo (cl. 88).

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Redazione

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