Termini Imerese (PA) – I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, coordinati dal Gruppo di Monreale a conclusione di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, di cui 8 sono stati tradotti in carcere, 12 agli arresti domiciliari e ad altri 4 soggetti sono stati notificati i provvedimenti dell’obbligo di dimora nel comune di Termini Imerese, per concorso nel reato di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana, eroina e di flaconi di metadone, oltreché per qualcuno anche per i reati di furto aggravato e ricettazione, emesse dall’Ufficio del GIP del Tribunale di Termini Imerese.
L’attività investigativa, durata 6 mesi ha permesso di acquisire concreti elementi su tre diversi gruppi di spacciatori termitani che rifornendo di eroina, hashish, marijuana e flaconi di metadone i consumatori della zona. Avevano creato una fiorente attività di spaccio a Termini Imerese con approvvigionamento della sostanza stupefacente a Palermo da soggetti per lo più extracomunitari
Il primo in cui i componenti erano dediti alla continua cessione non solo di sostanza stupefacente del tipo eroina, ma altresì di flaconi di metadone; il secondo, i cui componenti invece erano dediti allo spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish, non solo in concorso tra loro, ma anche in maniera del tutto autonoma, dimostrata del resto dai singoli arresti, operati sempre da personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Termini Imerese in data 30.10.2009 e in data 23.10.2010; un terzo gruppo costituito da personaggi, collegati in maniera diretta o indiretta ai primi due gruppi, dediti invece alla cessione di stupefacenti di qualsiasi tipo, compresi i flaconi di metadone.
La piazza era ormai divenuto crocevia di incontri furtivi tra giovani assuntori e gli odierni arrestati, che sebbene non sono risultati essere accumunati fra di loro da una stabile organizzazione e suddivisione di compiti basate su un medesimo disegno criminoso, quanto piuttosto fra di loro collaboranti per scelte contingenti di volta in volta mutevoli, erano impegnati quotidianamente a rifornire la giovane clientela consumatrice di droga.
Infatti l’indagine ha consentito di verificare anche l’esistenza di un mercato clandestino dei predetti flaconi, ceduti dietro corrispettivo in denaro, atteso che i predetti soggetti, essendo per lo più anche tossicodipendenti e quindi assuntori, si recavano presso il S.E.R.T. cittadino per ottenere le prescrizioni del metadone, che successivamente rivendevano. Sono emersi anche elementi di reità in ordine ad alcuni furti commessi da alcuni degli odierni destinatari dei provvedimenti cautelari in danno di alcuni esercizi commerciali siti nel centro di Termini Imerese.
Durante l’attività è emerso in particolare: un incredibile sequenza di contatti, di approvvigionamenti e di cessioni di droghe leggere e pesanti; che i predetti si rifornivano con cadenza giornaliera ed a volte anche ripetuta durante la stessa giornata, da soggetti stazionanti a Palermo, dai quali acquistavano piccole quantità di stupefacente che provvedevano a spacciare ai vari assuntori una volta rientrati a Termini Imerese; che gli stessi, come accertato dalle indagini, prima di partire raccoglievano delle vere e proprie “ordinazioni” dagli assuntori, facendosi consegnare in anticipo il denaro necessario;
La ricorrente presenza di alcuni soprannomi registrati nelle rubriche telefoniche degli acquirenti, trovati in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente;
Gli spacciatori termitani erano conosciuti dagli assidui acquirenti con i loro appellativi dialettali (esempio: lo “SPAGNOLO” date le sue origini o “PÉ U’ DUTTURI” perché in grado di suddividere le dosi di eroina senza utilizzare il bilancino) e con questi soprannomi conversavano tra loro al telefono, cambiando frequentemente utenze, sempre intestate a terze persone;
L’utilizzo in taluni casi di un linguaggio criptico, tipico tra soggetti che, pur senza alcuna intesa preventiva in ordine ai termini da utilizzare, spontaneamente celano, dietro parole di uso comune, il costante riferimento a sostanze stupefacenti, ed in altri casi invece sono emerse conversazione, nel corso delle quali gli interlocutori parlano apertamente di “roba”, boccette e droga.
Dall’attività tecnica di intercettazione emerge chiaramente l’utilizzo di un linguaggio basato su pochissime frasi, tutte dello stesso tenore, con terminologie a volte scontate ed altre volte fatte invece di sottintesi per celare la richiesta di sostanza stupefacente, un linguaggio comunque collaudato, che sebbene laconico, denota chiaramente un’intesa scontata per gli interlocutori perfettamente edotti dei motivi degli incontri di volta in volta fissati. Le dosi erano chiamate “minuti”, “pranzi” e conseguentemente le frasi utilizzate erano “vengo fra 5 minuti” per intendere che si trattava di una dose da 5 grammi, “non siamo più in tre a tavola, siamo in 5 oggi” per intendere che non si voleva più una dose da 3 grammi bensì una da 5 grammi.
Durante le indagini i Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese hanno arrestato in fragranza di reato 6 soggetti, segnalato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti 20 giovani assuntori abituali, tra cui tossicodipendenti, nonché studenti, disoccupati e anche giovani lavoratori del comprensorio di Termini Imerese e sequestrato complessivamente circa 100 grammi di eroina, 500 grammi di hashish e marijuana e 100 flaconi di metadone.
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