Operaio Rap travolto e ucciso da un’auto sul Viale Regione a Palermo

Operaio Rap travolto. L’icnidente è avvenuto ieri mattina intorno alle 10 in viale Regione Siciliana, nella carreggiata in direzione di Messina, all’altezza dell’ipermercato Lidl.

A perdere la vita un motociclista di 56 anni. Si chiamava Francesco Di Miceli ed era un operaio della Rap. L’automobilista alla guida dell’auto non si è fermato a prestare soccorso. I sanitari del 118 giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.

Le indagini sono affidate alla polizia municipale. E’ caccia ad una Lancia Y di colore scuro. Alcuni testimoni hanno anche dato parte della targa alla polizia municipale.

Operaio Rap travolto: il cordoglio dell’azienda

L’Amministratore Unico di Rap Giuseppe Norata dopo avere appreso la notizia della morte di Francesco Di Miceli operaio in servizio presso il Settore Raccolta differenziata –Mercati notturni di Rap travolto e ucciso da un auto ha diffuso un comunicato: “L’azienda ha appreso dagli organi di stampa la triste notizia dell’incidente avvenuto ieri mattina in viale Regione Siciliana nel quale ha perso la vita un nostro valido dipendente –.

Nel manifestare il cordoglio dell’azienda tutta, è doveroso evidenziare come oltre la perdita di un uomo serio e semplice, l’azienda perde un operatore dedito al lavoro con un forte senso di appartenenza non solo alla Rap ma alla città tutta. Si esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia condividendo dolore e sofferenza”.

Al cordoglio dell’azienda si unisce anche il Sindaco, che esprime “la vicinanza dell’Amministrazione comunale nei confronti della famiglia e auspica che si accerti al più presto lo svolgimento dei fatti ed eventuali responsabili siano assicurati alla giustizia.”

Proseguono intanto le indagini per risalire all’automobilista che ha investito Di Miceli. La polizia municipale ha interrogato alcuni testimoni oculari dell’incidente. Gli investigatori invitano la persona che era alla guida dell’auto a “consegnarsi spontaneamente alle forze dell’ordine e a raccontare la sua versione dei fatti”.