Open Arms è ancora ferma a largo di Lampedusa ma la situazione a bordo è ormai al limite della sopportazione. Tre persone e un accompagnatore sono state fatte sbarcare la scorsa notte dalla Open Arms “per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate”. Lo comunica via Twitter la stessa Ong spagnola, sottolineando che “tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanita’ lo impone”. Dalla nave che da due settimane si trova in mare di fronte a Lampedusa con oltre 140 migranti a bordo, era stata autorizzata ieri l’evacuazione urgente sull’isola di 9 migranti “per cause psicologiche”.
Già un paio di giorni fa alla notizia della decisione del TAR del Lazio il sindaco di Palermo Leoaluca Orlando aveva dichiarato: “Il provvedimento del TAR che sospende il divieto di sbarco dei naufraghi salvati dalla Open Arms conferma due cose.
La prima è che le decisioni del Ministro Salvini sono oltre che palesemente disumane, del tutto illegali.
La seconda è che per fortuna i principi e la concreta applicazione della nostra Costituzione garantiscono ancora un quadro di diritti fondamentali che i continui attacchi allo Stato di Diritto non sono riusciti ad intaccare.”
Open Arms, continuano le polemiche dopo lo scontro istituzionale Trenta-Salvini
Anche dopo lo scontro istituzionale tra Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta la quale si è rifiutata di firmare il divieto di ingresso nelle acque territoriali per la nave con a bordo 147 migranti, il sindaco Orlando ha scritto sui social: “Se un Ministro della Repubblica risponde con un sostanziale “me ne frego” ai provvedimenti della Magistratura e alle lettere del Presidente del Consiglio, è un fatto gravissimo. Se a farlo è il Ministro dell’Interno, spetta ai cittadini democratici, ai corpi del nostro Stato repubblicano, agli organi parlamentari e costituzionali di garanzia impedire che le ripetute “rotture” della Carta costituzionale assumano i tratti di un colpo di Stato ad opera di chi che ha espressamente dichiarato volere <pieni poteri>.”
“Ho deciso di non firmare il nuovo decreto del ministro degli Interni volto a negare l’ingresso, il transito e la sosta nelle acque territoriali della nave dell’Ong Open Arms a seguito della sospensiva disposta dal Tar del Lazio sul precedente analogo provvedimento”. Così in una nota il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. «Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare – rileva il ministro – che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato”.