Omicidio Dainotti, il questore di Palermo vieta i funerali pubblici
Dopo l’assasinio di Giuseppe Dainotti avvenuto lunedì scorso per le strade di Palermo arriva il provvedimento del questore Renato Cortese ha vietato i funerali pubblici. Dainotti era un boss mafioso e il divieto nasce soprattutto per motivi di ordine pubblico.Gli investigatori della sezione Omicidi della squadra mobile di Palermo stanno lavorando alle indagini per risalire ai responsabili del fatto sanguinoso. La cerimonia funebre intanto sarà possibile soltanto una messa privata, nella cappella del cimitero.
I precendenti
In passato fece tanto scalpore la cerimonia funebre a seguito della morte di un altro boss alla Zisa, Giuseppe Di Giacomo, ucciso nel marzo 2014. In quella occasione c’era anche il gonfalone di una confraternita ad accompagnare la bara portata in spalla per le strade del quartiere. Diventò un caso nazionale, alcuni commercianti erano stati anche costretti ad abbassare le saracinesche al passaggio del feretro.
Le indagini
Giuseppe Dainotti, 67 anni è stato freddato in via D’Ossuna da quattro colpi: due lo avrebbero raggiunto al torace e uno alla testa, sparato da breve distanza e da posizione laterale. Solo una donna ha detto di aver sentito gli spari e di essersi affacciata per vedere cosa fosse successo.