Omicidio stradale, il ddl passa in Commissione al Senato: ecco le novità

La morte di Tania Valguarnera, falciata da un’auto in via Libertà, ha probabilmente dato la spinta decisiva al disegno di legge sull’omicidio stradale che è stato approvato in Commissione Giustizia al Senato e, adesso, è pronto per l’esame dell’aula.
Causare la morte di una persona, guidando in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti potrà portare ad una condanna fino a 12 anni di reclusione, che diventano 18 anni nel caso in cui le vittime siano più di una.
Anche sul fronte delle pene accessorie c’è un notevole inasprimento: la revoca della patente potrà durare fino a 30 anni.
Ma il disegno di legge interviene anche nel caso in cui i test per alcol o droghe siano negativi: chi provoca la morte di una persona in seguito a una manovra pericolosa, potrà subire una condanna dai 7 ai 10 anni. Ecco alcuni esempi di manovre pericolose: l’attraversamento di un incrocio con il semaforo rosso, l’inversione del senso di marcia in una strada dove non è consentito, un sorpasso in prossimità delle strisce pedonali.
La stessa pena sarà applicata anche in caso di incidente mortale in acqua se chi guida l’imbarcazione procede ad una velocità superiore al doppio di quella prevista o se circola in uno specchio d’acqua nel quale non è consentita la navigazione.
Cambia anche la normativa per la revoca della patente: se si uccide qualcuno mentre si guida ubriachi o sotto l’effetto di droghe, la revoca arriva fino a 15 anni; che possono diventare 20 anni se già in passato si è risultati positivi all’alcoltest.
Se, infine, si guida in stato di ebbrezza e si supera il limite di velocità scatta la revoca massima dei 30 anni.
Poiché le leggi non hanno effetto retroattivo, la nuova normativa non potrà essere applicata sul panettiere Pietro Sclafani che ha provocato la morte di Tania, ma ai genitori della sfortunata ragazza resterà almeno la consolazione che la sua morte non è stata vana e potrebbe servire ad accelerare una riforma che potrebbe ridurre l’ecatombe che, ogni anno, si registra sulle strade italiane.