Omicidio Naro: revocata la licenza di pubblica sicurezza ai titolari del Goa

La discoteca Goa dove il 14 febbraio è stato ucciso con un calcio alla testa il giovane medico Aldo Naro, non riaprirà i battenti, almeno con l’attuale gestione.
Il Questore di Palermo, Guido Longo, ha infatti revocato la licenza di pubblica sicurezza in quanto sarebbero emersi a carico del titolare e dei gestori del “Goa” ”rilevanti responsabilità in ordine alla gestione del servizio di sicurezza del locale. Si sarebbe, altresì, accertato che i giovani dello Zen, reclutati periodicamente per fare da buttafuori aggiunti, sarebbero riconducibili ad una famiglia mafiosa”.
Un provvedimento di sospensione per venti giorni ha invece riguardato un altro locale, il Time Less dove Marcello Savona, residente nella zona, era stato picchiato per aver chiesto di abbassare la musica alle tre di notte.
Nella motivazione si legge che è stato ritenuto ”opportuno adottare un decreto di sospensione della licenza, per i fatti avvenuti la scorsa settimana, allorquando un residente dello stabile, che condivide con il locale l’ingresso e l’atrio, ha avuto un diverbio con personale dello staff ed è stato aggredito, riportando lesioni. Analoghi episodi si erano verificati vedendo coinvolti i residenti dello stabile, il titolare ed i suoi collaboratori”. I condomini dell’immobile avrebbero lamentato abusi nella conduzione dell’attività quali, appunto, il protrarsi dell’orario di apertura e la musica a tutto volume.
Per quanto riguarda il Goa, il 17enne accusato di aver sferrato il calcio mortale era uno di quelli che avrebbero dovuto garantire la sicurezza e il questore non ha ritenuto fondate le giustificazioni del titolare della licenza, Marcello Barbaro che aveva dichiarato di aver appaltato ad una società esterna la gestione del problema sicurezza e che quindi non aveva conoscenza dei buttafuori di quartiere utilizzati in nero.