di redazione – Grazie alle dichiarazioni del pentito Gaetano D’Aquino sono stati identificati due dei responsabili dell’omicidio di Mario Mauceri detto “‘u Lintinisi”, affiliato prima al clan Santapaola-Ercolano e poi passato a quello Sciuto “Tigna”, ucciso per una vendetta il 13 settembre del 2009 ad Agnone Bagni (Siracusa). Agenti della Squadra mobile di Catania hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Antonino Fichera, 68 anni, e Roberto Campisi, 43 anni, quest’ultimo gia’ detenuto per altri fatti.
Mauceri era stato arrestato nel marzo del 2001 nell’operazione “Ottanta Palmi” assieme ad altri esponenti della cosca tra cui Salvatore Amato e Grazia Santapaola, cugina del boss Benedetto. Dopo il delitto, nella sua abitazione era stata scoperta una lettera inviatagli dal cugino Francesco Finocchiaro “Iattaredda”, membro della cosca Cappello e all’epoca detenuto, che gli consigliava di “fare attenzione” e di non uscire di casa. Mauceri sapeva dunque di essere nel mirino dei killer, e le indagini ne hanno chiarito i motivi. Secondo D’Aquino, Mauceri aveva accompagnato la sera del 26 agosto 2008 Sebastiano Fichera, uomo di vertice del clan Sciuto “Tigna” all’appuntamento con coloro che lo avrebbero ucciso. Il delitto, deciso all’interno dello stesso clan perche’ Richera trafficava droga in proprio, determino’ due vendette: una del clan Cappello – Bonaccorsi, che assassino’ Giacomo Spalletta, ed un’altra ordita dal padre di Fichera, che colpi’ Mario Mauceri
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