Il grande mito di Ulisse rivive in Sicilia. Dal prossimo 9 aprile – e fino al 30 giugno – Palazzo Bonocore, a Palermo, ospiterà per la prima volta “Odissea Museum – I Segreti di Ulisse tra Magna Graecia e Trinacria”, una mostra che si preannuncia già tra i più importanti ed interessanti eventi dell’anno. Un’esperienza assolutamente unica ed originale, proposta e promossa dalla Rete Museale Regionale, con la direzione artistica di Sergio Basile, direttore della Rete Museale Regione, realizzata sulla scia della nascita dell’Odissea Museum di Catanzaro, il primo museo italiano dedicato interamente al viaggio di Ulisse tra Magna Grecia, Trinacria e Mediterraneo, che trae origine dal mito della partenza di Ulisse verso Itaca dalla terra dei Feaci. Un’esperienza artistico-culturale straordinaria, seguendo la rotta dell’epico viaggio di Ulisse, da Troia ad Itaca, dal Peloponneso alle isole greche, dalla Magna Graecia alla Trinacria, la mitica Terra del Sole, nonché il teatro della maggior parte dei fatti e dei miti narrati nell’Odissea, il poema epico più importante della storia.
L’Odissea Museum prevede un percorso artistico-museale esplicativo e completo su tutti i personaggi del poema e sui luoghi più significativi della Regione Siciliana, e non solo, descritti in oltre 100 pannelli. Statue, colonne, vasi, gioielli, armi, bassorilievi e opere d’arte pittorica e non, aiutano ad approfondire un percorso museale che diventa un vero e proprio viaggio, seguendo la bianca scia della triremi achea di Ulisse. “La mostra unica nel suo genere – spiega Salvatore Lacagnina di Navigare, che co-organizza la mostra – offre al visitatore una sintesi straordinaria di queste meraviglie artistiche, coinvolgendo il visitatore in maniera integrale. Nell’opera omerica, fin dai tempi più remoti, mistero e mito s’intrecciano mirabilmente con i costumi, le credenze e la storia dei gloriosi popoli che abitarono il Mediterraneo, specchio d’acqua che per millenni fu il vero cuore pulsante del mondo, ed in particolare con i popoli che abitarono la grande Trinacria”.
Tra le opere esposte più significative troverà spazio la copia del “Laocoonte” dei Musei Vaticani – oltre 2 metri di altezza – emblema della vicenda omerica e punto di contatto tra Iliade e Odissea, tra le statue più famose, apprezzate e straordinarie della storia, nonché il modello di riferimento essenziale per gli artisti rinascimentali e per il Barocco, che visse proprio in Sicilia e a Palermo – una delle sue pagine più importanti. Un’esperienza museale da non perdere per gli amanti dell’arte, della storia della mitologia, dell’archeologia e delle origini della stessa Trinacria. Sarà presente all’Odissea Museum, in via esclusiva, anche la collezione unica del maestro orafo Michele Affidato, ambasciatore nazionale Unicef, sull’antica oreficeria nella Magna Grecia.
Le opere rappresentano una testimonianza importante della cifra stilistica degli antichi orafi egizi, cretesi, achei e magnogreci. Presenti alcune opere della scuola toscana, degli anni Trenta, come per esempio il busto di Apollo, altre ospitate nel museo di Catanzaro. Diverse sono originali, altre sono riproduzioni dei più grandi capolavori ispirati all’Odissea e conservati nei più famosi musei del mondo. Tra le opere in esposizione, quelle degli artisti di Roberto Paolini Pithos di Cerveteri, Rosella Costa e Franco Coppoletta di Catanzaro, quelle della collezione Basile e della collezione Cavarretta di Crotone, e altre dei maestri Claudio Panaia e Beatrice Russomanno di Squillace, noto sito Magno-Greco.
La collezione aiuterà il visitatore ad immergersi ancor di più nel tempo e nelle ambientazioni tipiche degli antichi eroi omerici, investigandone usi e costumi. Il gioiello nell’antica Grecia e Magna Grecia, infatti, oltre a rappresentare uno status quo rivestiva precisi ruoli in ambito rituale e religioso. Presenti anche preziose coppie di cavalli in legno del Settecento e si sta lavorando anche alla presenza di un grande cavallo di Troia in acciaio, realizzato da uno dei maggiori artisti italiani del metal 3d. Il Cavallo di Troia, come noto, secondo la leggenda, fu una macchina da guerra usata dai greci per espugnare la città di Troia. L’episodio del cavallo costituisce a tutti gli effetti l’atto conclusivo della guerra di Troia, contemplata nell’Iliade, nonché la parte iniziale dell’Odissea.
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