Obesità infantile: per 4 mamme su 10 il peso non è eccessivo. Arginare il fenomeno dell’obesità infantile attraverso la formazione dei pediatri di domani, è questo l’obiettivo del “Programma Academy”, il corso avanzato di specializzazione specificamente dedicato alla nutrizione neonatale e pediatrica che è stato presentato il 6 ed il 7 dicembre a Palermo e che vede insieme i Policlinici universitari di Palermo, di Milano (Ospedale Maggiore) e di Roma (La Sapienza).
L’obesità infantile sta assumendo i tratti di una epidemia. Secondo una recente ricerca condotta dall’Istituto Superiore della Sanità, che ha preso come target i bambini delle scuole primarie (6-10 anni), risulta che il 24% dei bimbi italiani sono in sovrappeso mentre il 12% è obeso.
L’11% non fa la prima colazione e il 28% la fa in maniera non adeguata, l’82% fa una merenda a scuola qualitativamente non corretta. Il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano giornalmente frutta e verdura (solo il 2% dei bambini ne mangia più di 4 porzioni al giorno), il 41% dei bambini beve ogni giorno bevande zuccherate (il 17% più di una volta al giorno).
Solo 1 bambino su 10 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età, mentre 1 su 2 trascorre più di due ore al giorno davanti al televisore o a videogiochi e ha un televisore in camera. Dati nazionali che sono in linea con quelli regionali stimati in Sicilia e che si fanno ancora più allarmanti in considerazione del fatto che spesso il problema non è percepito come tale dalle famiglie: circa 4 madri su 10 di bambini con sovrappeso/obesità non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo.
“La situazione è drammatica – afferma il professore Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria – ed è legato ad una serie di fattori dovuti a stili di vita incongrui che partono da un’alimentazione sbilanciata, troppo ricca di grassi, sali, zuccheri”.
Questi bambini tendono ad uno stile di vita sedentario. La combinazione di questi due fattori ha fatto esplodere il fenomeno del sovrappeso che quando comincia da bambino è più rischioso perché avrà conseguenze più gravi e croniche in età adulta. Un problema clinico ma anche sociale che necessità di una accurata attività di prevenzione, a partire dall’allattamento al seno, garantendo uno svezzamento bilanciato e cercando di innescare un corretto stile nutrizionale in tutta la famiglia”.
“Le malattie metaboliche e cardiovascolare hanno spesso una genesi fetale o neonatale – afferma il professore Fabio Mosca, direttore dell’Unità operativa di Neonatologia del Policlinico di Milano – imparare a nutrire bene un neonato è dunque fondamentale per la salute dell’adulto. Questo corso, essendo rivolto ai giovani medici specializzandi, nel percorso per diventare pediatri, è estremamente utile per seminare conoscenze adeguate da traferire alla famiglie per guidarle verso scelte nutrizionali corrette nei confronti dei bambini”.
Il professor Mario De Curtis, ordinario di Pediatria della Sapienza Università di Roma, nel corso del suo intervento, ha ribadito come sono cambiate le conoscenze in campo neonatologico grazie ai contributi della ricerca. Conoscenze che, attraverso i Programma Academy, vanno trasferite agli specializzandi in pediatria e neonatologia al fine di affrontare in maniera consapevole i temi dell’alimentazione del bambino attraverso un percorso di approfondimento di bisogni specifici ormai accertati, diversi da quelli degli adulti.
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