L’epidemia da Coronavirus corre ancora in tutta l’Italia e questo è un fatto. In Sicilia i dati sono pressoché stabili, con un leggero miglioramento sul numero dei contagi ma con un alto numero di decessi, trend che si registra in tutto in Paese.
Ieri in tutta la regione si sono contati 1317 contagi in più con oltre undicimila tamponi effettuati, i deceduti sono stati 47 e sette nuovi ingressi in terapia intensiva, anche se si contano anche più di mille guariti.
Una cosa è certa, non si potranno allentare le misure di contenimento del virus, almeno non per adesso: per avere la situazione sotto controllo dovremmo avere 5-7mila casi al giorno in tutta Italia, fanno sapere dal governo.
Ma la curva inizia comunque a mostrare segni di rallentamento e oggi il premier Giuseppe Conte incontrerà i capi delegazione di maggioranza per valutare le misure di contrasto al Covid in vista del nuovo dpcm tanto atteso del 3 dicembre dove si detteranno le regole per le feste natalizie.
Sulle zone non ci dovrebbero essere grandi cambiamenti, si prospetta l’uscita dalla fascia rossa di Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta mentre Sicilia e Puglia dovrebbero rimanere arancioni.
Sul Natale e le possibili riunioni di famiglia il Governo rafforzerà i rientri dall’estero e gli spostamenti saranno limitati in tutta Italia (solo per ricongiungimenti familiari).
La linea di Conte è di massima prudenza: “Pensiamo si debbano introdurre misure maggiori per prevenire un’ondata di contagi evitare di ripetere a Natale gli errori dell’estate, con il ‘liberi tutti’ di luglio e agosto che ha portato alla seconda ondata”.
Sugli spostamenti tra regioni è intervenuto il coordinatore del Cts Agostino Miozzo che ha sottolineato: “I movimenti della popolazione sono un fattore di grave rischio, vanno mantenute le misure restrittive”.
Per quanto riguarda pranzi, cene e riunioni di famiglia nel Dpcm ci sarà una forte raccomandazione affinché gli italiani evitino quanto più possibile di incontrarsi con persone che non fanno parte dello stretto nucleo familiare e mantengano le precauzioni, a partire dalla mascherina, anche in casa.
Il nuovo Dpcm aprirà un po’ le maglie sul fronte dello shopping: via libera all’apertura dei negozi, con una fascia oraria più ampia e il conseguente allungamento del coprifuoco, ma con ingressi contingentanti e più controlli anti assembramento.
Questo per evitare il crollo di migliaia di attività commerciali che dagli acquisti di Natale ricavano un terzo del fatturato annuo.
Poi c’è il capitolo gite sulle neve e apertura degli impianti sciistici, su questo Conte è stato chiaro sin dall’inizio: “Sullo spostamento tra regioni a Natale, ci stiamo lavorando ma se continuiamo cosi’ a fine mese non avremo piu’ zone rosse. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc. Si rischia altrimenti di ripetere il ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile. Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve.
Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto ma tutto cio’ che ruota attorno alle vacanze sulla nave è incontrollabile. E con Merkel e Macron in Europa stiamo lavorando ad un protocollo comune europeo. Non è possibile consentire vacanze sulla neve, non possiamo permettercelo”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.
E a tal proposito ci sarà nel Dpcm è una stretta sui controlli per chi va all’estero per il periodo di Natale e poi rientra in Italia: “Ci stiamo premurando per evitare che ci siano trasferimenti transfrontalieri, evitando che nel caso si vada all’estero si possa rientrare senza nessun controllo sanitario” ha specificato il premier. Una misura che punta a scongiurare l’assalto degli italiani alle piste da sci in quei paesi che decideranno di lasciare gli impianti aperti.
Si cerca un accordo europeo su questo versante e Boccia ha assicurato in Parlamento che anche per tutte le attività che ruotano attorno al turismo invernale “saranno assicurati i ristori così come sono stati garantiti per le attività che già oggi sono chiuse”.
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