Nuovo Dpcm, le nuove misure: ai sindaci la facoltà di chiudere piazze e vie
Tra le misure esposte dal premier Conte in merito al nuovo Dpcm si prospetta “la chiusura al pubblico, a discrezione dei Sindaci, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.”
Leoluca Orlando, Presidente di ANCI Sicilia, è stato molto critico su quest’aspetto e ha dichiarato: “Il Governo nazionale non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci le sue responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato.
Se il Governo valuta, come sembra che sia dal contenuto del DPCM, che la situazione in Italia sia grave e stia ulteriormente peggiorando come in altri paesi d’Europa, si assuma le sue responsabilità come hanno fatto altri governi europei. Se si valuta la necessità di una sorta di “lockdown notturno” che somiglia molto al coprifuoco, il Governo lo decreti e disponga chi, come e con quali forze deve effettuare i controlli. Basta con il gioco al massacro contro le amministrazioni locali”.
Le altre regole pensate per arginare i contagi da coronavirus in Italia inserite nel nuovo decreto coinvolgono anche la scuola, lo sport e il mondo della ristorazione. “Non possiamo perdere tempo, dobbiamo mettere in atto le misure necessarie a scongiurare un nuovo lockdown generalizzato. Non ce lo possiamo permettere” ha esordito Conte.
Sul fronte dello sport, viene confermata la sospensione di tutti gli sport di contatto a livello amatoriale, ma in aggiunta vengono sospese le competizioni legate all’attività dilettantistica di base (in tale ambito sono consentite solo attività in forma individuale). Può proseguire invece lo sport professionistico. Una sorta di ultimatum invece sul fronte palestre e piscine: si darà una ulteriore settimana di tempo per permettere a tutti di adeguarsi ai protocolli di sicurezza. Ma se ciò non avverrà, tra una settimana verranno chiuse.
Le lezioni scolastiche continueranno in presenza, ma la didattica dovrà essere organizzata prevedendo l’ingresso degli alunni dalle ore 9 e anche turni pomeridiani.
Le attività di ristorazione dovranno chiudere alle ore 18 in assenza di servizio ai tavoli (viene anche imposto il limite di 6 persone a tavolo): il domicilio resta consentito; l’asporto fino a mezzanotte. Vietate sagre e fiere locali; restano ammesse quelle nazionali e internazionali. Le attività congressuali possono avvenire solo a distanza.
LEGGI ANCHE
EMERGENZA CORONAVIRUS A RANDAZZO, IL SINDACO CHIEDE LA ZONA ROSSA
LE IDEE DI FALCONE IN UNA RISOLUZIONE DELL’ONU SULLA MAFIA