Nuovi accertamenti su discarica Oikos. Avviato il procedimento di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2009, e poi rinnovata nel 2019, alla discarica Oikos di Motta Sant’Anastasia nel Catanese. Lo annuncia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
«Bisogna fare chiarezza, una volta per tutte- sottolinea il governatore – sugli aspetti che riguardano la sicurezza della discarica. La Regione ha il dovere di sapere, e di far sapere alla gente, se esistono problemi di tipo logistico, ambientale e, soprattutto, che riguardano la salute dei cittadini. Per questo motivo ho dato mandato al dipartimento Acqua e rifiuti di procedere con nuovi accertamenti sul contestato impianto di smaltimento dei rifiuti del Catanese, che si trova in contrada Valanghe d’Inverno a breve distanza dal Comune di Misterbianco.
Il provvedimento della Struttura, guidata da Salvo Cocina, riguarderà principalmente la valutazione di impatto ambientale e sarà suffragato dalle risultanze dello studio avviato da Arpa Sicilia e dai dati forniti dall’Istituto superiore della sanità, riguardanti proprio possibili refluenze sulla salute pubblica.
Già nel luglio del 2014, la Regione aveva rigettato l’istanza di rinnovo dell’Aia presentata dalla Oikos che contro il diniego presentò, però, un ricorso che, tre anni più tardi, fu accolto dal Consiglio di giustizia amministrativa. Alla luce di quella sentenza, il dipartimento Acqua e rifiuti nell’agosto del 2019 fu costretto a emanare il decreto di rinnovo, impugnato davanti al Tar dalle due amministrazioni cittadine e dal comitato “Zero Waste”. Lo scorso mese di dicembre, però, furono depositate le motivazioni della sentenza con la quale il Tribunale di Palermo ha condannato per corruzione il presidente della Oikos e il funzionario dell’assessorato regionale dell’Ambiente che aveva seguito l’istruttoria relativa al rilascio dell’autorizzazione alla società.
«Proprio questa sentenza – aggiunge il governatore Musumeci – ci ha spinto ad avviare la procedura di riesame e anche il Tar, d’altronde, ha sollecitato ulteriori verifiche sulla base delle valutazioni dell’Istituto superiore della sanità. La gente sappia che non lasceremo nulla al caso e che ogni decisione sarà assunta nell’esclusivo interesse della collettività».
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