Nuova Irfis: commissario di Stato impugna norme ddl
Sotto la scure finisce l’articolo relativo al Fondo per la copertura dei rischi derivanti da finanziamenti alle imprese. Per Carmelo Aronica la norma configura un sistema di garanzie dirette ed illimitate in favore delle imprese operanti nella Regione per i crediti a medio termine loro concessi da istituti bancari, confidi ed intermediari finanziari che potrebbero rivalersi sulle disponibilità, anche di provenienza extraregionale, presenti nel fondo unico a gestione separata tenuto dall’Irfis-FinSicilia.
Il fatto è che con le disponibilità di questo fondo, “la cui dotazione attuale non è conosciuta e non è rinvenibile negli atti parlamentari, né nella relazione illustrativa dell’iniziativa legislativa”, si dovrà far fronte a tutte le istanze di garanzia “a prima richiesta”, “senza alcun limite quantitativo, proposte dalle istituzioni creditizie che abbiano concesso credito agli imprenditori insolventi “senza avere prima escusso il patrimonio degli stessi”. Non viene determinato l’ammontare degli oneri, “peraltro in atto inquantificabili”, né tanto meno individua le risorse con cui farvi fronte. Si tratta peraltro di “un aiuto di Stato in favore di talune imprese e, come tale, potendo alterare il sistema di libera concorrenza del mercato, deve essere sottoposto al preventivo esame della Commissione europea”. Per di più il provvedimento non contiene la ‘clausola di salvaguardia’ che differisce il prodursi degli effetti della disciplina introdotta al momento dell’avvenuta approvazione da parte del competente organo europeo”.
Analoghe censure per l’articolo 5 sul Fondo unico regionale per gli aiuti all’agricoltura istituito presso l’Irfis: anche in questo caso “un evidente aiuto di Stato”, in assenza inoltre della quantificazione degli oneri derivanti e dei criteri per la concessione dei benefici, rimettendo la copertura “a indistinte disponibilità di un fondo esistente presso l’Ente di sviluppo agricolo, senza, peraltro, considerare che le stesse, in base alla vigente legislazione, continuano ad essere destinate per altre finalità”.