Come se non bastasse l’emergenza sanitaria, si aggiunge anche quella dei rifiuti a Palermo. Un’emergenza che torna ciclicamente e che va ad aggravare una situazione già critica in città.
La discarica di Bellolampo è nuovamente piena e la raccolta dei rifiuti è quasi ferma. Il direttore generale della Rap Roberto Li Causi ha già comunicato che l’azienda potrà garantire “solo i servizi essenziali” e che almeno fino a lunedì saranno svuotati solo i cassonetti vicini a scuole e ospedali.
Palermo si ritrova con 400 tonnellate di spazzatura in più, impossibile da smaltire e il piazzale di Bellolampo intasato dove si sta lavorando per svuotarlo tenendo in funzione l’impianto Tmb: ma non è sufficiente per regolarizzare la raccolta.
Ad aggravare la situazione la chiusura della discarica di Alcamo perchè sprovvista di autorizzazioni, come comunica la Regione.
L’emergenza si allarga anche alla provincia di Palermo, proprio ieri infatti i sindaci dei paesi che conferivano ad Alcamo, da Bagheria a Carini sono in emergenza.
La soluzione è quella dell’ampliamento della sesta vasca a Bellolampo su cui si è già intervenuti nel febbraio del 2019. L’altra soluzione è il bando per spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia. La Regione ha intanto autorizzato la Rap a portare 200 tonnellate a Gela. Ma non basterà.
Interviene anche il sindaco Leoluca Orlando in qualità di presidente dell’Anci e in una nota sottolinea: “Di fronte alla crisi della raccolta dei rifiuti, già grave in alcuni comuni delle provincie di Messina, Palermo e Trapani e che sempre più rischia di aggravarsi con la possibile imminente chiusura di altri impianti di conferimento nelle provincie orientali, la Sicilia si trova ad affrontare una emergenza gravissima che per vastità e impatto potrebbe essere senza precedenti”.
“Una crisi che ha radici lontane nelle scelte operate a livello regionale almeno dal 2000, con la totale assenza di una pianificazione di impiantistica pubblica a vantaggio di pochi e ben remunerati privati. La severità della situazione, che è aggravata dalla emergenza e a sua volta aggrava l’emergenza Covid, – continua il presidente Orlando – richiede il massimo di impegno e collaborazione fra tutti i soggetti istituzionali dal livello comunale fino a quello nazionale.
Per questo ne ho parlato con il Presidente Musumeci con il quale abbiamo condiviso la preoccupazione, ribadendo il reciproco impegno affinché tutti gli uffici ed enti coinvolti operino con celerità nel trovare soluzioni non solo alla situazione attuale ma perché finalmente e una volta per tutte si adottino provvedimenti risolutivi”.
Per l’assessore regionale Alberto Pierobon i termovalorizzatori potrebbero essere l’unica soluzione a lungo termine oltrechè spingere sulla raccolta differenziata che a Palermo è ferma al 20 per cento.
Intanto assicura: “È stato già autorizzato un conferimento straordinario in un impianto pubblico e nel frattempo il dipartimento e gli uffici regionali stanno predisponendo gli atti per il conferimento in altri impianti di trattamento. Purtroppo non esiste una bacchetta magica per problemi che si trascinano da anni.”
“Le discariche devono essere residuali – insiste Pierobon – si punta alla differenziata. Sulla base delle direttive europee la priorità è data alla differenziata, al riciclo al recupero di energia e in ultima istanza allo smaltimento”.
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