Notte bianca al Politeama Garibaldi. Il teatro aperto dalla sera fino a mezzanotte, con possibilità di assistere ad un concerto e ad una visita guidata del teatro con un biglietto di appena 5 euro, sia prima che dopo il concerto. E’ l’innovativa proposta della Fondazione, in occasione del concerto di venerdì 22 dicembre alle ore 21.
Si tratta della Notte bianca al Politeama che vedrà l’Orchestra Sinfonica Siciliana impegnata in un concerto da titolo Autori contemporanei siciliani. L’Orchestra Sinfonica sarà diretta da Pietro Borgonovo. Questo il programma: Marco Betta, Senti l’eco; Emanuele Casale, Esercizi sul risveglio; Lucio Garau, Guido nella notte; Virginia Guastella, Zaira tra le misure del suo spazio; Matteo Musumeci, Sinfonia n.4 La Piccola; Alessandro Zambito, Se Tremi.
Composta nel 1989 su commissione dell’Orchestra Regionale Toscana che l’ha eseguita in prima assoluta a Montecatini sotto la direzione di Stefan Anton Reck, Senti l’eco, eseguita molte volte in tutto il mondo, è uno dei lavori giovanili del compositore palermitano Marco Betta. Il suo titolo si riferisce non solo all’aria Senti l’eco ove t’aggiri della Finta semplice di Mozart, dalla quale nasce, ma anche alla sua particolare struttura. (Durata: 6′)
Composta su commissione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Sinfonia n. 4 “La Piccola”, è l’ultimo lavoro del compositore catanese Matteo Musumeci, che l’ha denominata così non soltanto per le sue dimensioni ridotte rispetto alle tre precedenti di più ampio respiro. Risuona infatti in queste pagine anche il ricordo d’antiche pratiche devozionali e di tradizionali feste patronali come la festa di Sant’Agata, con una processione, barocca e imponente, preceduta da dodici candelore, la prima delle quali, dedicata alla Santa, venne denominata “la piccola” da monsignor Ventimiglia, nel 1766. E’ divisa nei seguenti movimenti: Allegretto, Adagio, Allegretto. (Durata: 11′)
Composto nel 2013 su commissione dell’Orchestra Regionale Toscana che lo ha eseguito in prima assoluta nello stesso anno in occasione del Festival Play It. Come affermato dal compositore, il brano, nel quale si può intravedere l’influenza della lettura di testi di filosofia yoga, è stato composto mirando più all’espressione che all’esibizione e, anche per questa ragione, presenta un carattere intimistico e meditativo alla cui realizzazione contribuiscono i glissandi, qui utilizzati non come effetti, ma come mezzi per produrre armonie, e gli armonici artificiali. (Durata: 12′)
E’ un’opera del 2014, realizzata su commissione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana che l’ha eseguita in prima assoluta. E’ uno dei lavori sinfonici più interessanti di Lucio Garau. Il compositore, costretto a lavorare anche di notte per ottemperare agli impegni presi, era solito ammirare, durante le sue veglie notturne, Guido, il più piccolo dei suoi due figli, mentre questi sognava. Già da allora Garau cercò di immaginare come i sogni del bimbo potessero essere messi in musica e ha deciso di considerare i tre sogni come ripetizioni quasi uguali di una storia. La composizione, il cui titolo è volutamente ambiguo dal momento che si può riferire al nome del figlio o alla voce del verbo guidare, rappresenta l’instabilità dello stato onirico. (Durata: 15′).
Eseguita in prima assoluta il 22 ottobre 2015 con la direzione di Aldo Ceccato, Zaira tra le misure del suo spazio di Virginia Guastella si ispira al romanzo di Italo Calvino pubblicato nel 1972, Le città invisibili. Zaira è, infatti, il nome di una delle città invisibili che sono il simbolo di una realtà complessa e disordinata alla quale l’esploratore cerca di dare un ordine attraverso l’uso della parola. La composizione è stata già proposta l’anno scorso dall’Orchestra Sinfonica Siciliana (Durata: 6′)
E’ ultimo lavoro sinfonico di Alessandro Zambito, composto su commissione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana che lo eseguirà in quest’occasione in prima assoluta. Il brano, che intende indagare il dualismo tra spirituale ed eterno, si snoda in cinque tappe che, come dichiarato sempre dal compositore, sono momenti di un percorso che conduce al vuoto dell’inconoscibile. Dal punto di vista musicale l’opera è realizzata su una serie di sette suoni dalla quale vengono generati soggetti melodici a volte di straordinaria essenzialità come quelli costituiti da una sola nota. (Durata: 12′).
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