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di redazione
Settimo sontuoso appuntamento con la IV edizione del Festival Magie Barocche, diretto dal musicologo Antonio Marcellino, che mercoledì 29 agosto alle ore 21, nella sede del Museo Regionale del Barocco di Noto (ingresso libero) proporrà un’altra perla della rassegna itinerante che percorre i nove comuni del Val di Noto, dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.
Il concerto prevede un’autentica rarità, ossia la prima esecuzione assoluta di alcune cantate inedite del grande Alessandro Scarlatti, presentate da Magie Barocche grazie alla sinergia stretta con l’Istituto Italiano per la Storia della Musica. I brani sono stati selezionati all’interno di un corpus di tredici partiture, conservate manoscritte nella Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e di recente riportate alla luce. L’importante repêchage è oggetto di un’edizione critica in corso di stampa a cura del cembalista e musicologo Salvatore Carchiolo.
Nell’impaginazione della raffinata soirée musicale, le pagine scarlattiane risultano incastonate da due triosonate di mostri sacri quali Corelli (op. IV n. 1) e Händel (op. II n. 6). Chiamati a far sognare il pubblico degli appassionati saranno il soprano Monica Piccinini e l’ensemble Lo Specchio di Narciso, composto dai violinisti Giorgio Sasso e Gabriele Politi, dal violoncellista Diego Roncalli, da Pietro Prosser alla tiorba e dallo stesso Carchiolo al clavicembalo, nonché alla direzione musicale.
Lo Specchio di Narciso rifletterà le sue magiche armonie all’interno del Museo del Barocco, allestito nel settecentesco complesso monumentale dell’ex Chiesa e Convento di Sant’Antonio da Padova, posto nella parte alta del centro storico di Noto: due costruzioni caratterizzate da un unicum di eleganza ed essenzialità di elementi architettonici e decorativi. L’ensemble porta avanti un progetto aperto che si sviluppa parallelamente sul versante esecutivo, con la collaborazione delle migliori voci specializzate in questo repertorio, e su quello della ricerca storico-musicologica, che si concretizza in particolar modo nell’attività di catalogazione e di pubblicazione delle fonti cantatistiche.
Di Alessandro Scarlatti, figura imprescindibile del teatro musicale in particolare, tra i fondatori della scuola napoletana, prolifico autore di più di 750 cantate complessivamente, ascolteremo dunque Notte cara, ombre beate e Lontananza crudele (che dà il titolo generale alla serata), entrambe per soprano e basso continuo; nonché (con l’aggiunta di due violini concertanti) Correa nel seno amato e Perde al vostro confronto.
«Un bel fuggir salva tutta una vita»: questa parafrasi petrarchesca (ripresa dalle note di sala) può benissimo intitolare l’inquietudine rappresentata nell’universo poetico di queste cantate. A tale artificiosa inquietudine, si affianca qui quella reale di un musicista, Alessandro Scarlatti, che, abbandonata in verde età la natìa Palermo e la Sicilia, conduce un affannoso andirivieni fra Roma e Napoli alla ricerca di sicurezza economica e soddisfazioni professionali, mai trovando riposo in una pirandelliana «ambizione di vita effimera».
(Nella foto il clavicembalista e musicologo Salvatore Carchiolo)
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