“È un grave errore che il presidente della Regione Rosario Crocetta si confronti esclusivamente con le associazioni delle imprese, sui temi dello sviluppo e della crescita economica e sociale dell’Isola”. La Cisl Sicilia commenta in questo modo la notizia dell’incontro del governatore, avvenuto ieri, con il neonato Tavolo regionale delle associazioni imprenditoriali. Per il sindacato guidato in Sicilia da Maurizio Bernava, “è un grave errore che Crocetta si confronti esclusivamente con le organizzazioni delle imprese, nonostante le ripetute sollecitazioni e le manifestazioni propositive organizzate da tutto il mondo siciliano del lavoro, con la partecipazione di migliaia di delegati”. Verso questi delegati, la condotta del governo, per la Cisl, “testimonia insensibilità ed è, in buona sostanza, un’autentica mancanza di rispetto”. La Cisl, recita una nota, “si augura che l’opzione di Crocetta non sia mero strabismo istituzionale”. Anche per questo sulla mancanza, ancora adesso, di un confronto sociale aperto sui temi sociali e dell’economia, vorrebbe “sentire alta la voce dei partiti di maggioranza e opposizione, all’Ars”. Ma la Cisl si augura pure che lo stesso errore strategico non sia compiuto dalle associazioni imprenditoriali” con cui i sindacati siciliani, fin dal 2011, hanno stretto un’alleanza sociale (il “Tavolo per la crescita e lo sviluppo”) che ha consentito l’elaborazione di idee e contributi per una strategia di rilancio produttivo dell’Isola. In questo senso, il tavolo dei soli imprenditori è una “rappresentazione parziale dell’economia regionale” e il confronto unicamente con le imprese, è una “misura della debole azione sociale del governo”. A Crocetta, la Cisl dice che “farebbe bene a recuperare fondamentali relazioni sociali”. “Il sindacato – si legge nella nota – è in grado di portare proposte e di implementare la debole, approssimativa e incompiuta strategia economica e sociale del governo regionale”.
Il tavolo unitario del 2011, continua la Cisl, nacque come momento propositivo e di confronto e non, tout court, per far fuori il governo regionale del tempo. Ma è un dato, ricorda il sindacato, che la crisi del governo Lombardo subisse una brusca accelerazione dopo la manifestazione congiunta sindacati-imprese dell’1 marzo 2012 (la Marcia per il lavoro produttivo), quando l’allora presidente della Regione si rifiutò di dare ascolto alle richieste univoche del mondo del lavoro e dell’imprenditoria. L’uno e l’altro, “impegnati a costruire assieme una lungimirante strategia di sviluppo, di crescita, di potenziamento infrastrutturale e modernizzazione dell’economia regionale”.