Nella mattina di ieri, giungeva in Sala Operativa una richiesta di intervento da parte di una donna per la presenza al di fuori della propria abitazione di persona violenta e molesta.
Veniva, quindi, inviata una Volante sul posto, che individuava la persona segnalata intenta a colpire violentemente la porta dell’abitazione della richiedente. Gli Agenti invitavano l’uomo a calmarsi ed a fornire i propri documenti, ottenendo la desistenza dalla condotta ma al contempo un secco rifiuto a fornire i documenti e a declinare le proprie generalità.
L’uomo, per tutta risposta, continuava a mantenere un atteggiamento spocchioso e violento e ingaggiava una colluttazione con gli agenti che, dopo una strenua resistenza opposta dall’uomo, riuscivano a fermarlo.
A seguito della colluttazione due degli Agenti intervenuti riportavano lesioni, refertate presso un nosocomio cittadino, giudicate guaribili in tre giorni.
Riportata la situazione alla calma, si apprendeva che le ire del giovane fossero da ricondurre alla fine della relazione con la figlia della richiedente, che non accettava; pertanto, visti i vani tentativi di riprendere questa relazione, il giovane aveva indirizzato le proprie ire contro la ragazza ed i suoi familiari.
Nel corso del tempo l’uomo aveva posto in essere delle condotte persecutorie nei confronti della ex fidanzata – costretta anche a ricorrere a delle cure specialistiche – e della sua famiglia, inducendola perfino ad allontanarsi per più giorni dalla propria abitazione, a causa delle condotte vessatorie e persecutorie poste in essere ai loro danni.
Anche i condomini hanno dato conferma delle condotte moleste del giovane, sostenendo che lo stesso – soprattutto nell’ultimo mese – si presentava ogni giorno, e per più volte, sotto casa della giovane a qualunque ora del giorno e della notte, arrecando non pochi fastidi e disturbi.
Pertanto, veniva tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e denunciato per atti persecutori, tentata violazione di domicilio e rifiuto di fornire le proprie generalità. Di tutto ciò veniva data notizia al P.M. di turno che disponeva di sottoporre il soggetto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo previsto per la giornata odierna.
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