“Noi come i pizzaioli di Napoli, vogliamo diventare patrimonio dell’Unesco” a chiederlo sono i 44 maestri gelatieri della quindicesima edizione di Sherbeth Festival, l’evento che quest’anno sostiene la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco della professione del “gelatiere artigianale di tradizione italiana”.
Un percorso già avviato che non poteva non trovare il sostegno dell’evento che, da Palermo, città patrimonio dell’Unesco, aggiunge alle già solide argomentazioni portate all’attenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, un nuovo tassello: la storia delle origini del “sorbetto” che si fondano e si fondono con il patrimonio arabo normanno di Palermo.
È qui infatti che, nella metà del 1300, ci sono le prime testimonianze di bevande fredde, fatte con la neve conservata nelle prime “neviere” delle montagne siciliane e, 200 più tardi, è sempre qui a Palermo che, fra i vicoli del mercato storico del Capo, nasce nel 1561 Francesco Procopio Cutò, universalmente riconosciuto come l’inventore del gelato artigianale.
Il riconoscimento della professione del maestro gelatiere come patrimonio immateriale dell’Unesco, come già avvenuto ad esempio per l’arte dei pizzaioli di Napoli, darebbe ulteriore impulso ad un mercato che già, secondi i dati del 2022, raggiunge 27 miliardi di euro di vendite (il 16% in più rispetto all’anno precedente) confermando anche la leadership mondiale italiana nel settore degli ingredienti e dei semilavorati, con 65 imprese coinvolte, export pari al 70% della produzione e un fatturato complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Un mercato che fa anche da traino per le vendite di molte materie prime siciliane, in particolare agrumi e frutta secca.
Oltre il rilancio della proposta rivolta alle Nazioni Unite, complici le belle giornate di quest’ultimo fine settima di ottobre, vanno avanti con particolare successo tutte le attività inserite nel ricco programma della quindicesima edizione di Sherbeth Festival, dalla “Scuola di Gelato” con i maestri gelatieri Aldo Grasso e Carlos Silva, brand ambassador di Bravo, alle visite con degustazioni all’interno dell’Officina del Gelato. Molto partecipato anche il format “Gelato al buio”, un’analisi sensoriale per riconoscere il gelato artigianale, condotta dai maestri gelatieri Roberto Lobrano e Gianfrancesco Cutelli e moderata da Gabriella Di Carlo e Laura Martino.
Spazio anche ai talk, con due appuntamenti al giorno. Chiusura gourmet ieri sera con il “Gelato Show”, degustazione a cura del maestro gelatiere Vincenzo Lenci, vincitore di Sherbeth festival 2022 e Gianvito Gaglio, chef dei giardini del massimo. Domani l’atteso giorno del concorso che coronerà, fra i 44 maestri gelatieri in gara, il vincitore del premio “Procopio Cutò”, ormai riconosciuto come la “coppa del mondo” dei maestri gelatieri.
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