ROMA (ITALPRESS) – “C’è stato un grande impegno da parte di tutti, anche a partire dal precedente governo, per assegnare risorse al Sud che superassero la soglia del 34%. È recente l’informazione della ministra: siamo arrivati al 39,4% di risorse, che è una media rispetto a tutte le missioni e le loro singole componenti. Poi non dimentichiamo i fondi strutturali e il fondo di sviluppo e coesione”. Così Dalila Nesci, sottosegretaria per il Sud e la Coesione territoriale e deputata M5S, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress, in merito alle risorse in arrivo dall’Europa e destinate al Mezzogiorno.
Per Nesci un “punto debole” è rappresentato dalla “capacità di spesa da parte degli enti locali, delle amministrazioni sul territorio che non hanno sempre le risorse professionali per elaborare i progetti, recuperare i fondi dell’Ue e per la concreta messa a terra”, ha spiegando ricordando le “2.800 assunzioni che andranno proprio alle amministrazioni del Mezzogiorno”. Inoltre, le risorse che arriveranno, per la sottosegretaria, “disegneranno i prossimi 20 anni e se non riusciamo a incidere bene ora andremo ancora a rilento”.
Nesci si è soffermata anche sulla situazione politica e sul Movimento 5 Stelle: “Questo governo di unità nazionale – ha detto – spiega i motivi per cui avevamo fatto il governo prima con Lega e poi con Pd. Una volta abbandonata l’era dell’opposizione, la volontà di diventare forza di responsabilità, quindi di governo, lo ha catapultato in un’altra dimensione”. Si tratta, quindi, di un’evoluzione che per la deputata “si concluderà con l’arrivo di Conte”. “Ha dato la sua disponibilità – ha aggiunto -, ne siamo contenti e sono sicura che farà la sua proposta. Ma abbiamo anche il dovere di proseguire quel raccordo con il centrosinistra, con il Pd e di rilanciare: essere noi quel contesto federatore che aggrega tutte le realtà civiche, moderate e riformatrici che non hanno una casa politica e hanno bisogno di essere entusiasmate e accolte”. Sul recente video di Beppe Grillo in difesa del figlio: “Rispettando l’autonomia della magistratura – ha detto – non commento il merito ma il video. È il video di un padre addolorato che soffre insieme alla sua famiglia ma c’è anche un’altra famiglia che soffre, quella della giovane donna coinvolta nella vicenda”. “Quel video – ha aggiunto – non può polverizzare in alcun modo il lavoro che il M5S ha fatto in questi anni sul codice rosso, sul ddl Zan, tanti passi in avanti”.
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