La Settimana delle culture, giunta alla tredicesima edizione, è un grande contenitore che quest’anno si celebra dall’11 al 19 maggio e conta ben 110 eventi. Tra i partecipanti c’è anche Faps “Friends against pain and suffering” onlus che veicolerà, nei vari eventi, brochure e testimonial per sensibilizzare sulle cure palliative, attraverso la donazione. Per sostenere Faps basta donare il proprio 5×1000 per la ricerca indicando il codice fiscale 97170090829 o tramite conto bonifico su conto corrente bancario n° IT 81 F 03069 04612 100000001884.
Faps, fondata a Palermo nel giugno del 2001 sotto la presidenza onoraria dell’oncologo Umberto Veronesi e la direzione scientifica di Sebastiano Mercadante, è impegnata nella ricerca per la terapia del dolore e le cure palliative. È ospitata nel dipartimento oncologico di III° livello de La Maddalena e gestisce l’hospice e il reparto terapia del dolore e di lungo degenza. I volontari sono un nutrito numero e si alternano nell’assistenza ai malati in reparto e in momenti di condivisione allo scopo di rendere accettabile la vita fino alla fine.
“La terapia del dolore – racconta la volontaria e cofondatrice Clara Monroy – nasce come una cenerentola in Italia. Tra i pionieri a crederci è stato il professore Vittorio Ventafridda. È cresciuta grazie ad Umberto Veronesi che, da ministro, alleggerì l’iter burocratico per accedere agli oppiacei. Con questi farmaci si riesce a dare una migliore qualità alla vita che resta. Accompagniamo i degenti e i familiari con serenità e gioiosità, cosicché il percorso difficile diventi per tutti più sopportabile. La nostra mission è portare la vita di fuori dentro le mura dell’ospedale e portare il paziente fuori dalle mura dell’ospedale, con un concerto, uno spettacolo teatrale, o una semplice torta per festeggiare il compleanno”.
Faps si occupa altresì della raccolta di fondi a sostegno della ricerca nella terapia del dolore. Primi a creare nel Sud Italia master e corsi sulla terapia del dolore per medici, infermieri e farmacisti, in collaborazione con l’Università di Palermo. Tra le battaglie di Fabs c’è la denuncia dei medici di base che si rifiutano di prescrivere farmaci antidolorifici a base di oppioidi.
“Tra i tanti mezzi per sostenere un paziente nel suo percorso terminale, sia malato oncologico, sia malato cronico, – conclude Monroy – c’è una grande gamma di medicinali. Tra questi un cerotto dermico molto usato, che trasmette nell’arco di tre giorni gradualmente il dosaggio di morfina. Il paziente non prova ha dolore e mantiene una vita dignitosa. Il dosaggio più alto arriva a costare anche 300 euro. Quando il medico di base si rifiuta di prescrivere questi farmaci si è costretto a pagare per ciò che dovrebbe dare il servizio sanitario nazionale. Morire è un percorso naturale e cerchiamo di affrontarlo nel modo migliore”.
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