Nazionale Italiana: cosa fare per ripartire?

Per la seconda volta consecutiva la Nazionale di calcio italiana non prenderà parte ai Campionati del Mondo che verranno disputati in via sperimentale a dicembre in Qatar. Decisiva, ai fini della mancata qualificazione degli Azzurri, è stata la sconfitta interna giunta proprio a Palermo contro la Macedonia del Nord, che ha riportato tutti noi alla realtà dopo l’incredibile successo conquistato poco più di sei mesi fa agli Europei.

Bisogna ripartire dopo la sconfitta contro la Macedonia del Nord

La sconfitta contro la Macedonia brucia ancora, ma la squadra di Roberto Mancini non può assolutamente permettersi di fermarsi qui. L’obbligo morale è ripartire e, per farlo, c’è bisogno di progettualità, coraggio e idee. I risultati negativi conquistati dopo la vittoria dell’Europeo non sono spiegabili solo dal punto di vista tecnico e la sensazione è che qualcosa si sia inceppato, nel team selezionato da Roberto Mancini, principalmente dal punto di vista mentale. In tal senso basti pensare che nella recente rassegna continentale, la squadra allenata dal tecnico marchigiano era riuscita ad avere la meglio di selezioni come la Spagna e l’Inghilterra, di certo non le ultime arrivate e che anche secondo le scommesse calcio sono tra le favorite per la vittoria dei prossimi campionati del mondo, in compagnia di campioni in carica della Francia e del Brasile. Tutte queste squadre, però, possono vantare in rosa una quantità spropositata di talento, e l’impressione di tutti gli addetti ai lavori è che, da questo punto di vista, la nostra Nazionale sia ancora decisamente lontana dai migliori al mondo, nonostante la recente vittoria degli Europei conseguita l’anno scorso.

L’unica strada è dare nuovamente fiducia alle nuove generazioni

Quando fu scelto come Commissario Tecnico per prendere il posto di Gian Piero Ventura, Mancini ebbe il coraggio di mettere da parte il nucleo storico reduce dal fallimento della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 e di affidarsi alle nuove leve che nel frattempo stavano iniziando a trovare spazio nella nostra Serie A. Alcuni giocatori come Barella, Bastoni, Zaniolo e Chiesa hanno dimostrato sin da subito di essere pronti per questa nuova avventura e, proprio da loro, dovrà ripartire l’Italia del futuro. L’impressione diffusa, però, è che soprattutto in attacco i vari Immobile, Insigne e Belotti abbiano già espresso tutto il proprio potenziale e sarebbe opportuno tentare di verificare quale apporto sono in grado di dare giocatori come Scamacca e Raspadori che, fino a ora, non sono riusciti a dimostrare le loro potenzialità con la Nazionale Italiana, ma che con il Sassuolo hanno mostrato abbondantemente il proprio talento. In Italia resta il problema che gli Under 23 non sono chiamati in gioco e, quando lo fanno, vengono esaltati o distrutti psicologicamente dopo poche partite: cortocircuito che blocca inevitabilmente la loro crescita.

In campionati come La Liga e la Premier League, invece, l’età anagrafica è solo un dettaglio e non è un caso che Francia, Spagna e Inghilterra negli ultimi anni abbiano lanciato in Nazionale Maggiore giocatori che vantavano poche esperienze da professionisti o che, addirittura, non avevano fatto il proprio esordio con le relative squadre di club. La musica deve cambiare e se c’è un uomo in grado di compiere nuovamente questa impresa, quell’uomo è proprio Roberto Mancini.