Nave italiana che salva i migranti, il progetto si chiama “Mediterranea” ed è stato promosso da varie associazioni (tra cui Arci nazionale, Ya Basta di Bologna, la Ong Sea-Watch, il magazine online I Diavoli e l’impresa sociale Moltivolti di Palermo) e sostenuto politicamente e finanziariamente da Nichi Vendola e tre parlamentari di Leu (Nicola Fratoianni, Erasmo Palazzotto e Rossella Muroni). Fra i promotori anche OngeOnluspalermitanecome l’impresa sociale Moltivolti.
La nave “Mare Ionio”, battente bandiera italiana, è partita nella notte di mercoledì dal porto di Augusta alla volta della costa Libica. La prima missione in acque internazionali completamente organizzata in Italia che ha il compito disvolgere “un’attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione di uomini, donne e bambini che rischiano quotidianamente la vita per raggiungere l’Europa”.
Il commento a caldo del ministro dell’Interno Matteo Salvini:“Si tratta di “una nave di scalcagnati dei centri sociali che va a prendere tre merluzetti”.“
Nave italiana che salva i migranti: pieno sostegno all’iniziativa
Immediato è arrivato l’appoggio del gruppo di Sinistra Comune: “Salvare le vite nel Mediterraneo e denunciare lo sfruttamento di uomini e donne che rischiano quotidianamente la vita per giungere in Europa è un dovere morale e civile.
Per questa ragione Sinistra Comune condivide l’azione di Mediterranea e ribadisce il sostegno all’iniziativa, che ha trovato convergenza nell’associazionismo palermitano e che vede fra i promotori molti militanti della nostra esperienza politica di Sinistra Comune.
Riteniamo sia importante rispondere con una vera azione militante alla cultura della paura, alimentata dal Governo attuale, che riduce le migrazioni a problema di sicurezza e di ordine pubblico. Per questo Mediterranea merita il sostegno di chi crede e lavora per una società migliore.”
Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, da sempre dalla parte di chi pratica l’accoglienza, appoggia il progetto: ” In tempi in cui gli oppressi e le vittime vengono additati come oppressori e colpevoli – sottolinea Orlando – l’iniziativa della società civile italiana con la nave “Mediterranea”, è un gesto di grande importanza, un faro di speranza.
Lo è perché dà una risposta concreta alla politica razzista e securitaria del Governo gialloverde e perché ci ricorda che occorre mettere in campo azioni concrete di solidarietà.
Azioni che, non lo scordiamo, sono interventi concreti per salvare vite umane, per far sì che tutti noi restiamo umani”.
Una manifestazione a Palermo sabato 6 ottobre
Anche il Palermo Pride è in prima linea quando si parla della difesa dei diritti umani e sabato 6 ottobre alle 17 aderisce alla mobilItazione indetta da Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere e si schiera in piazza Ruggero Settimo a fianco di chi lotta per salvare vite e offrire una speranza a chi fugge verso l’Italia per lasciarsi alle spalle una quotidianità di guerra, violenze e circostanze che umiliano la dignità umana quando non mettono a rischio la vita.
Il Palermo Pride non si schiera soltanto dalla parte di chi onora e tutela la vita in mare ma anche dalla parte di chi, come il sindaco Lucano lo fa sulla terraferma. Lucano, col cosiddetto “modello Riace”, ha fatto in modo che l’arrivo in Italia potesse essere realmente la fine di un incubo per migliaia di uomini, donne e bambini: la solidarietà non è un reato.
Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere lanciano la petizione “Salviamo Aquarius e il soccorso in mare” e invitano a una mobilitazione cittadina, il 6 ottobre, in diverse città d’Europa per diffondere tale messaggio.
Cittadini, marinai, operatori umanitari, soccorritori, artisti, intellettuali, associazioni, imprese, movimenti religiosi, sindacati e autorità pubbliche sono invitati a partecipare agli incontri pacifici e apolitici, recando come unico segno distintivo una maglietta arancione.
La petizione è accompagnata da una campagna on line e gli hashtag ufficiali da seguire e da condividere sui social sono #SaveAquarius e #SaveRescueAtSea.