Cronaca

Naufragio del 23 novembre, arrestato lo scafista tunisino

Naufragio del 23 novembre. La Polizia di Stato di Agrigento, ieri 8 dicembre, ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, a carico di EL LOUMI Helmi, (cls. 1977) sbarcato a Lampedusa in data 23/11/2019, nel corso del 1° sbarco di nr. 149 migranti.

Naufragio del 23 novembre, contestati i reati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e omicidio colposo

La Squadra Mobile di Agrigento, diretta da Giovanni Minardi ha eseguito il provvedimento emesso nell’ambito delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella e dal Sostituto Procuratore Elenia Manno, nel quale, a vario titolo, si contestano all’extracomunitario  gravissimi crimini quali favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina, omicidio colposo e morte in conseguenza di altro reato.

EL LOUMI Helmi è ritenuto responsabile, in concorso con altri migranti allo stato rimasti ignoti, della violazione alle disposizioni contenute nel  decreto legislativo sull’immigrazione e di aver compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di 169 cittadini extracomunitari di origine africana e asiatica, utilizzando e conducendo un barcone in legno, lungo circa 12 metri, in pessime condizioni di sicurezza e di navigazione, tanto da cagionare, in data 23.11.2019, la morte di almeno 20 persone, tutte annegate a causa del ribaltamento del predetto barcone a poche miglia dall’isola di Lampedusa; i corpi dei naufraghi venivano recuperati pochi giorni dopo.

Le complesse indagini della Squadra Mobile agrigentina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno preso avvio, immediatamente dopo il naufragio del 23.11.2019; il fermato, unitamente agli altri migranti sopravvissuti, subito dopo il salvataggio, veniva trasferito presso l’hot spot di Lampedusa, ove personale della Squadra Mobile di Agrigento ha immediatamente attivato una certosina attività investigativa, coordinata dalla Procura di Agrigento, riuscendo a raccogliere tra i migranti, diverse testimonianze ritenute attendibili, concordanti e puntuali, che hanno permesso l’emissione dell’odierno provvedimento restrittivo.

L’indiziato, veniva quindi catturato e trasferito presso la Casa Circondariale di Agrigento.

Redazione

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