Cronaca

Nasce CO.S.I.A. a sostegno degli imprenditori vittime di racket e usura

Nasce CO.S.I.A. un comitato a supporto delle vittime di racket e usura su iniziativa di un gruppo di imprenditori e professionisti.

Un’iniziativa presentata oggi presso la Camera di Commercio di Palermo che si prefigge l’obiettivo di favorire la corretta applicazione di norme già esistenti a supporto dei soggetti che denunciano ma che fino ad ora sono state disattese e mal interpretate.

I promotori sono Giuseppe Spera, Domenico D’Agati e Fabio di Piazza, imprenditori tutt’ora sotto tutela, che in prima persona subiscono le conseguenze della mancata applicazione delle norme a tutela delle vittime di racket e usura.

Nasce CO.S.I.A.: la legge c’è ma le banche non applicano le norme

La legge in questione è la n° 44 art. 20 del 1999, una legge nata per supportare gli imprenditori che hanno trovato il coraggio di denunciare i proprio estorsori nel difficile percorso di ritorno alle “normalità”.

“Perché è la normalità che noi chiediamo – sottolinea Giuseppe Spera, imprenditore e promotore dell’iniziativa – la tutela della legalità deve consentire agli imprenditori un ritorno alla normalità e questo implica un accesso al credito che tuteli le imprese nella loro attivitità e tutti i lavoratori che gravitano intorno ad esse.”

“Quello che denunciamo più di ogni altra cosa è una mancanza assoluta di vigilanza e controllo da parte della Banca d’Italia nei confronti degli istituti di credito che dovrebbero applicare delle norme già esistenti che avvantaggino l’imprenditore che denuncia. Ma la situazione fino ad ora vede le aziende coinvolte penalizzate forse ancor di più di quando erano sotto la minaccia degli estersori. Che fine hanno fatto i 700 milioni di euro messi a disposizione dal MEF a sostegno delle famiglie e le imprese a rischio usura?”.

Imprenditori penalizzati sin dal momento della denuncia del reato

“Il paradosso sta nel fatto che nel momento in cui denunciamo veniamo riconosciuti dalla banche come soggetti non più affidabili – denuncia Spera – e invece di ricevere un sostegno veniamo tagliati fuori dal mercato costretti a lasciare a casa centinaia di lavoratori, trasformando un problema economico in un vero e proprio problema sociale.”

Il comitato, che si avvale della collaborazione di professionisti con competenza nel settore in forma gratuita, opererà anche attraverso un portale che sarà attivo a breve nel quale potranno convergere proposte da parte di soggetti interessati e coinvolti al fine di presentare al più presto una proposta concreta in parlamento.

“Quello che richiede il comitato sarà l’istituzione di una commissione parlamentare che si occupi dell’applicazione delle norme – sottolinea la portavoce Maricetta Tirrito – e un sostegno per le imprese che passi dall’accesso al credito, così come previsto dalla legge”.

“Noi siamo qui oggi – aggiunge Domenico D’Agati, imprenditore vittima di racket e componente della commissione – perchè abbiamo ancora fiducia nella giustizia e nelle leggi. Il fallimento dell’applicazione della legge ha avuto come conseguenza un forte calo delle denunce negli ultimi anni, e questo a nostro avviso è una sconfitta dello Stato, perché ad oggi un imprenditore che denuncia va inesorabilmente verso il fallimento senza la dovuta applicazione delle norme a sostegno”.

Germana Bevilacqua

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