di redazione
Calcio Catania: Rolin in difesa – Legrottaglie febbricitante salta la sfida del San Paolo, al suo posto mister Maran inserisce Rolin che si piazza al centro della difesa insieme a Spolli, a sinistra Capuano e a destra Bellusci; a centrocampo in cabina di regia torna Lodi, dopo la squalifica, interni Izco e Biagianti; in avanti il tridente classico Barrientos, Bergessio e Gomez, tra i pali Andujar, classico 4-3-3 per i rossazzurri. Il Napoli di Mazzarri risponde con un 3-4-1-2 con De Sanctis in porta, Grava, Cannavaro e Gamberini in difesa, a centrocampo Mesto, Behrami, Dzemaili e Zuniga, in avanti Hamsik a supporto di Cavani e Pandev.Episodi determinanti – La partita si sviluppa sin dalle prime battute in maniera aperta, le squadre si affrontano senza eccessivi tatticismi, il Catania anche al San Paolo è andato senza timori e gioca come di consueto. Prima occasione già al primo minuto, Pandev si destreggia al limite dell’area e prova il sinistro che finisce di poco sopra la traversa; il Catania non tarda a rispondere e Barrientos al 4° prova a sua volta il sinistro, anche questa conclusione si perde alta sul montante.
I rossazzurri non hanno interesse ad accelerare il ritmo e lasciano l’iniziativa ai partenopei, il Napoli mantiene il possesso della sfera ma non si rende mai pericoloso dalle parti di Andujar. Il Catania, pur positivo, non giunge ad innescare le punte con contropiedi ficcanti. Al 30° l’episodio che cambia il corso della gara: da un’incursione sulla destra di Zuniga, e dal successivo tentativo di tiro, grazie ad una deviazione nasce l’assist per Hamsik che da pochi passi non può fallire, 1-0. Il gol chiama alla reazione rabbiosa il Catania che immediatamente si riversa con convinzione nella metà campo avversaria; al 35° un fallo di mano in area napoletana di Zuniga non viene giudicato volontario dall’arbitro che quindi non lo punisce col calcio di rigore, vane le proteste di Biagianti e compagni. Al 37° una punizione di Cavani si stampa sulla traversa, al 41° invece è Barrientos che potrebbe pareggiare il risultato: Biagianti serve in verticale per il Pitu che si inserisce in area e di prima intenzione calcia di sinistro, il tiro da ottima posizione finisce di poco a lato. Il finale del primo tempo è ancora di marca napoletana, prima Pandev chiama Andujar alla respinta bassa e poi al 43° arriva il raddoppio: su una respinta imperfetta della retroguardia rossazzurra Hamsik ha la possibilità di servire in mezzo un pallore d’oro per Cannavaro, che batte l’estremo difensore argentino, 2-0. Nota a margine, in giallo: è il colore del cartellino per un colpo proibito di Grava ai danni di Gomez.Bella reazione – Come spesso accade, il Catania nelle difficoltà si carica, la ripresa dei rossazzurri è tutto cuore e voglia di riaprire l’incontro, al 47° Bergessio va in gol su azione d’angolo ma il direttore di gara annulla per fallo in attacco di Gonzalo. Il baricentro del Catania è molto alto e col gioco palla a terra Lodi ricama trame per gli attacchi etnei, il Napoli si ritrae nella propria metà campo ad aspettare.
Al 65° Lodi carica il sinistro su punizione ma De Sanctis vola sulla sua destra a deviare; il Catania colleziona angoli e molte mischie, ma non riesce a dare la zampata finale per dimezzare lo svantaggio. Il pressing dei rossazzurri è costante, manca il guizzo, manca l’ultimo passaggio per smarcare gli attaccanti al tiro. Mazzarri cambia Berhami, ammonito, con Inler, Maran sostituisce Biagianti con Almiron per avere più propensione offensiva. Qualche minuto dopo lascia il campo anche Hamsik, per dare spazio ad Insigne. Il tempo passa ma l’Elefante non perde convinzione: all’81° ci prova Lodi, conclusione a lato; all’82° è ancora Barrientos a cercare il sinistro a giro, sfortunata anche questa conclusione. I campani escono dal guscio solo poche volte per tutto il secondo tempo, ricordiamo un colpo di testa di Cavani su assist di Mesto e un tiro dalla distanza di Inler finito a lato. La buona reazione dei rossazzurri nella ripresa non basta a cambiare le sorti di questo incontro: il Catania infatti al triplice fischio esce dal campo sconfitto, però a testa alta, consapevole di aver disputato una buona gara al cospetto di una delle squadre più forti di questo campionato.
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