Il parlamentare dell’opposizione all’Ars, Nello Musumeci, si batte con tutte le sue forze per far chiudere al più presto l’Ufficio di rappresentanza della Regione a Bruxelles, che considera è uno spreco di denaro pubblico.
L’obiettivo è quello di tagliare tutte le spese di rappresentanza della Regione siciliana che risultano invece all’attivo nel documento della finanziaria che già da oggi pomeriggio dovrebbe essere votata. “Che senso ha – si chiede il parlamentare dell’opposizione – tenere una sede regionale a Roma ed un’altra a Bruxelles? Noi proponiamo, con i nostri emendamenti, che venga soppresso il dipartimento Affari extraregionali e che i due uffici costituiscano un unico servizio del dipartimento della Programmazione, con un solo dirigente responsabile che abbia sede a Roma. L’appartamento nella capitale belga, invece, dovrebbe essere occupato da un massimo di quattro impiegati, anche esterni o tirocinanti, a tempo determinato e senza indennità di servizio all’estero. Il resto dell’appartamento (esteso ben 750 metri quadri) dovrebbe essere dato in uso, a titolo oneroso, ad enti e soggetti rappresentativi di interessi siciliani, magari mediante apposite convenzioni. La soluzione migliore, secondo noi, sarebbe quella di mettere in vendita l’immobile, costato alla Regione quattro anni fa 2 milioni e 700mila euro. Si potrebbe semmai aspettare la conclusione del semestre di presidenza italiana.”
“Fino a qualche mese fa – precisa Musumeci – nell’Ufficio di Bruxelles lavoravano solo due persone: la dirigente generale del dipartimento e un istruttore-direttivo. Invece di disporne la chiusura, Crocetta ha reclutato in Sicilia altro personale da mandare in Belgio prevedendo per quell’ufficio estero un organico di otto funzionari interni ed otto esterni, ai quali è corrisposta una indennità pari a quasi 4.000 euro per funzionario, oltre lo stipendio. Insomma, oggi l’Ufficio siciliano a Bruxelles costa alla Regione circa un milione di euro l’anno.
“Come se non bastasse, il governatore avrebbe da poco fatto arrivare nella “capitale” dell’Unione Europea anche un’auto blu, costretta però a restare ferma nel garage perché non c’è ancora l’autista (saranno almeno altre 80mila euro circa) e non c’è neppure il presidente della Regione da trasportare”.
Ma Musumeci si chiede come può il governatore Crocetta a non rendersi conto della inopportunità politica di questa sua iniziativa. Ormai, infatti, i dipartimenti sono stati ormai resi telematicamente autonomi nei rapporti con le istituzioni europee. ” La politica dei tagli, per Crocetta- conclude Musumeci – vale fino allo Stretto di Messina.”
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