“Nei prossimi giorni attiveremo un fondo di progettazione da 15 milioni di euro a favore dei Comuni e delle ex Province. Uno strumento per favorire la redazione dei progetti in vista della nuova programmazione comunitaria 2021-2027 e delle risorse residue del Pnrr non impegnate da Roma. Faremo fronte, così, alla carenza di risorse interne negli uffici tecnici degli enti locali. Cominceremo dal settore idrico e irriguo perché il tema dell’acqua per noi è serissimo”.
Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in occasione dell’incontro che si è svolto a Palazzo Orléans, a Palermo, con i segretari generali regionali di Cgil, Alfio Mannino, Cisl, Sebastiano Cappuccio, Uil, Claudio Barone e Ugl, Giuseppe Messina. Presenti anche gli assessori all’Economia Gaetano Armao, alle Infrastrutture, Marco Falcone, alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Antonio Scavone, alle Attività produttive, Mimmo Turano, e alla Salute, Ruggero Razza.
“Stiamo lavorando – ha aggiunto Musumeci – per fare finalmente comprendere al governo nazionale che gli interventi che ha inserito nel Pnrr, rispolverando vecchi progetti senza averli concordati con le Regioni, non coincidono con il nostro elenco delle priorità per la Sicilia. A noi resteranno a disposizione solo poche risorse, ma vorremmo definirle grazie a un percorso comune con sindacati e istituzioni e attraverso un confronto vero con il governo centrale, già iniziato proprio oggi con un incontro tra il ministro Patuanelli e il nostro assessore all’Agricoltura. La prossima settimana vedrò il ministro per la Transizione ecologica Cingolani, dopo avere già incontrato il ministro delle Infrastrutture Giovannini”.
“Dall’ambiente al lavoro, dalle imprese al digitale, dalle infrastrutture al welfare – ha proseguito Musumeci – oggi abbiamo compiuto un primo passo verso un protocollo condiviso, mi auguro senza pregiudizi e fughe in avanti, per un utilizzo razionale e responsabile anche delle risorse della nuova programmazione 2021-27. Non nascondo – ha concluso il governatore – la fondatezza dei timori sulle capacità progettuali della Regione e dei vari enti locali. Non facciamo concorsi dal ’91 e se avessimo avuto i progettisti avremmo speso sino all’ultimo euro della programmazione precedente, che abbiamo trovato già definita ma senza progetti. Però non ci arrendiamo, abbiamo attivato tutte le risorse disponibili per farci trovare pronti”.
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