In Croazia, più precisamente sul isola di Losinj o Lussino, vi è un “museo subacqueo”, che offre un modo diverso di conoscere la storia del Mediterraneo. Nelle acque cristalline che baciano le rive di questa fantastica isola, nell’arco della sua storia si sono rinvenuti antichi cannoni veneziani, mitragliatrici della seconda guerra mondiale, ancore dei secoli IV e V, vasi greci, etc… Ora è possibile godere di immersioni subacquee per godere di tutti questi bellissimi cimeli storici.
Il parco è situato nella baia di Cikat, a un chilometro dal centro di Mali Losinj, con i suoi 8.000 abitanti è la più popolata delle isole croate, che se ne contano più di mille. Il percorso inizia a pochi metri dal Cigale Diving Center, a circa 3-4 metri di profondità per terminare a 16 ed è segnalato da una fune bianca sul fondo. Il subacqueo potrà visitare, accompagnato da un istruttore-guida del centro, gli interessanti reperti radunati in un percorso circolare di circa 300 metri. Ad ogni stazione è stata posizionata una targa con la spiegazione del reperto in varie lingue, compreso l’italiano.
Si potranno vedere cannoni veneziani del XVI secolo, anfore olearie e vinarie ben conservate, tegole romane, ancore di navi di epoca cartaginese, del IV e V secolo, del XV-XVI secolo e più recenti, un veicolo subacqueo israeliano per il trasporto di soldati incursori, una mitragliatrice Browning ritrovata in un relitto di aereo e una copia della statua bronzea di Apoxymenos (l’originale dal 30 aprile 2016 si trova a Lussino dove è stato inaugurato il museo appositamente ideato per la sua esposizione.
E proprio quest’ultima, risalente probabilmente a un periodo che va dal III secolo a.c. al I secolo d.c. e che raffigura un giovane atleta nell’atto di detergersi il corpo con un raschietto di metallo, è il pezzo più interessante della collezione. La statua fu scoperta nel 1996 da un subacqueo belga, René Wouters, presso l’isola di Vele Orjule (fra l’isola di Lussino e quella di San Pietro in Nembi), a una profondità di circa 45 metri, adagiata tra due rocce sul fondo sabbioso.
È stata effettuata una prospezione più estesa su una più ampia area di 50.000 metri quadrati, che non ha rilevato tracce di un naufragio, ma ha portato alla luce solo parti di ancore romane in piombo, cinque frammenti di anfore del II secolo d.C. e la base della statua. Questi risultati fanno presumere che la scultura fosse a bordo di una nave olearia romana, dalla quale sarebbe caduta accidentalmente per il mare agitato. Altra ipotesi, che sia stata deliberatamente abbandonata in mare per alleviare il peso durante una tempesta oppure per imbonire gli Dei per salvare l’equipaggio stesso dall’affondamento. L’esatto motivo che avrebbe indotto i marinai a sacrificare proprio una parte così preziosa del carico, rimane ancora oggi oscuro.
Quelli di noi con poca esperienza di immersioni subacquee dovranno scegliere il programma “Discovery Dive” con un istruttore. L’unica limitazione è che non possono accedervi tutti quelli al di sotto dei 12 anni e le persone con problemi di salute. Si richiede la prenotazione con un giorno di anticipo e ha un prezzo di € 55 .
Il parco sarà aperto tutti i giorni fino al 30 settembre, ma al di fuori di queste date è possibile organizzare una visita con il diving club “Lussino Diver”.
Gli organizzatori dicono che il prossimo anno si amplierà il numero di oggetti.
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