Museo egizio Torino: “Se sei arabo paghi 1 ma entrate in 2”. E’ bufera
Museo egizio Torino: “Se sei arabo paghi 1 ma entrate in 2”. E’ questa l’iniziativa rilanciata dal Museo Egizio di Torino, già sperimentata nel 2016, e supportata da una campagna di comunicazione sui mezzi pubblici torinesi, che ha scatenato polemiche da parte di Fratelli d’Italia e Lega Nord.
Museo egizio, cosa dice Giorgia Meloni
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, su Facebook attacca: “Promozione delirante. Chiediamo che questa aberrazione sparisca immediatamente”. La portavoce del museo risponde: “Un’operazione di marketing culturale, non certo politica. Ci rivolgiamo ai nuovi italiani”.
Museo egizio, cosa dice Matteo Salvini
Nel dibattito interviene anche Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord: “Razzismo contro gli italiani, pazzesco! Al Museo Egizio di Torino (finanziato dai cittadini italiani) biglietti sconto solo per i visitatori arabi. Ma siamo matti? Qualcuno deve chiedere scusa e dimettersi”.
La storia e le collezioni
Il Museo Egizio di Torino (scrive il sito istituzionale) è, come quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino».
Il Museo Egizio di Torino (ora gestito da una Fondazione) si sta impegnando con tutte le energie per adeguarsi ai più moderni standards museali. I lavori attualmente in corso includono lo studio, la documentazione e la salvaguardia delle collezioni; il miglioramento delle informazione e dei servizi per il pubblico; il rimodernamento delle esposizioni, ormai obsolete e la ristrutturazione del palazzo.