I passiti a braccetto sui muri a secco di Pantelleria e delle Cinque Terre
Muri a secco. A quattro anni dal riconoscimento Unesco della pratica agricola della Vite ad Alberello di Pantelleria a Patrimonio dell’Umanità e a venti dal momento in cui il territorio delle Cinque Terre è stato inserito tra i luoghi Unesco, l’antica arte rurale dei muretti a secco è stata inserita nella lista degli elementi immateriali, quale espressione del più forte legame tra l’uomo e la natura.
“Un risultato straordinario che premia il valore dell’uomo che ha messo in atto il proprio sapere nella costruzione del nostro paesaggio di straordinaria bellezza. – ha dichiarato SaIvatore Gabriele, presidente del Parco Nazionale Isola di Pantelleria – Nostro compito è dare continuità all’azione degli uomini, celebrando sempre lo straordinario lavoro dei nostri contadini. Grande merito va al lavoro svolto dal ministero delle risorse agricole e forestali e del turismo, nella costruzione del processo istruttorio insieme ad altri paesi europei partners”.
Muri a secco: un tesoro che rappresenta l’identità di un territorio
Sulla notizia lanciata con un twitter dalla stessa organizzazione, interviene Vincenzo Resasco, vicepresidente del Parco delle Cinque Terre . “Le pietre dei muri a secco collegano i due territori, consacrando la loro bellezza che ci porta a realizzare progetti comuni, in un confronto di esperienze che esalta l’identità di questi territori.
Il Parco delle Cinque Terre, un parco fortemente antropizzato perché modellato da uomini e donne, grazie al lavoro degli agricoltori che sono vere sentinelle, famosi e conosciuti in tutti il mondo devono far tesoro del riconoscimento. Dobbiamo far si che non venga disperso il patrimonio di cultura, di manualità e intelligenza che ha creato un territorio unico al mondo.
Il nostro ruolo sarà quello di portare avanti politiche che gestiranno il futuro , partendo dal passato. Altro impegno a cui dobbiamo tener fede sarà quello di dare voce e agevolare la categoria della piccola pesca con progetti che permettano la conservazione della tradizione per una pesca sostenibile”.
Il riconoscimento dei muretti a secco, patrimonio Unesco dell’Umanità, conferma l’importanza dei valori dell’agricoltura che regnano sovrani nel Parco delle Cinque Terre e di Pantelleria. Le due realtà naturalistiche nazionali si sono ritrovati nella condivisione di un percorso comune avviati da Gabriele e Resasco e che vedrà come primo passo i Passiti delle Cinque Terre e di Pantelleria andare a braccetto sui muri a secco e nei paesaggi terrazzati in occasione di dell’ evento “Parchi e Passiti” che si terrà il 7 dicembre in Liguria.