Muos, respinta richiesta di archiviazione processo Gullo
Il Gip del Tribunale di Palermo respinge per la terza volta la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero del processo Gullo accogliendo per la terza volta l’opposizione a tale richiesta di archiviazione proposta dalla vice presidente nazionale Nadia Furnari dell’ Associazione Antimafie Rita Atria a mezzo del suo difensore avvocato Goffredo D’Antona.
Nel luglio 2013, l’Associazione Antimafie RITA ATRIA denunziava il dirigente regionale Gullo per falso ideologico e abuso in atti di ufficio, poiché egli, estrapolando e decontestualizzando una parte della relazione dell’Istituto Superiore della Sanità ( ISS), attribuiva a questo ente un’affermazione di assoluta non pericolosità del sistema MUOS.
Il giudice dott. Ziino, pur dando atto che era nel frattempo pervenuta l’ordinanza dell’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catania che annullava il sequestro del Muos di Niscemi e pur dando atto che era intervenuta la sentenza del CGA, che sembrava legittimare la costruzione del MUOS, ha ritenuto ugualmente di non condividere la tesi della Procura. Sul punto il Gip scrive testualmente:
“In particolare sono rimasti pochi chiari sia la circostanza che le misurazioni del collegio dei verificatori sarebbero state effettuate portando le singole antenne del Muos a valori di potenza di massima di trasmissione 200 watt di fatto più bassi di ben otto volte rispetto a quelli indicati negli elaborati progettuali “ e quindi conclude “ che considerata la complessità della materia e degli specifici profili tecnici e giuridici contestati appare necessario ed opportuno lo svolgimento di ulteriori indagini”.
“Considerazioni giuridicamente molto rilevanti – dichiarano i rappresentanti dell’Associazione Antimafie Rita Atria – in quanto di fatto disattendono con puntuale motivazione i dubbi già espressi sulla sentenza del CGA che sembrava aver detto la parola fine sul MUOS. Questo ennesimo provvedimento giudiziario sul MUOS è la riprova ulteriore della fondatezza delle lotte e delle denunzie, tra queste quella poi confluita nel sequestro del MUOS di Niscemi ordinato dal GIP di Caltagirone su richiesta della Procura calatina, portate avanti con la sola forza della ragione dall’Associazione Antimafie RITA ATRIA. L’antimafia che denunzia … anche il potere”.