La morte della 52enne Maria Mercurio, ha provocato una vera e propria rivolta a Giarre, dove i parenti della donna hanno danneggiato l’ambulanza del 118, giunta dopo circa 40 minuti dalla chiamata. Un ritardo che potrebbe essere stato fatale: almeno così la pensano dli abitanti del paese, che hanno improvvisato un corteo che si è concluso con l’occupazione della stazione ferroviaria.
Obiettivo della protesta la riapertura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Giarre chiuso a marzo e non adeguatamente sostituito con servizi efficienti e tempestivi: oltre al ritardo viene lamentata la circostanza che l’ambulanza non avesse a bordo personale medico né tanto meno strumenti di rianimazione.
Peraltro si tratterebbe della seconda vittima della mancata tempestività dei soccorsi dalla chiusura del presidio sanitario giarrese, per questo sono comparsi degli striscioni con la scritta: “Senza ospedale finisce male”.
Adesso la palla passa all’Assessore Lucia Borsellino, che ha gestito la politica dei tagli imposta da Roma, e che deve dimostrare concretamente che in questa, come in altre aree della Sicilia, sono rispettati gli standard di sicurezza previsti da un servizio sanitario degno di un paese civile.
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