Mozione di sfiducia contro Orlando. Era stata annunciata dalle opposizioni alcune settimane fa. Alla fine è arrivata ieri: i 19 membri dei gruppi di minoranza a Sala delle Lapidi hanno firmato e depositato una mozione di sfiducia ai danni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
All’interno del Consiglio comunale, l’intenzione di sfiduciare il primo cittadino del capoluogo siciliano circolava già a gennaio e febbraio. Poi, l’emergenza Coronavirus e il lockdown hanno spinto le opposizioni a posticipare l’atto.
E secondo il testo del documento presentato alla presidenza del Consiglio comunale, la mozione è relativa sia a decisioni di carattere amministrativo, che a quelle di natura politica, prese da Orlando nel corso del proprio mandato.
“E’ opportuno fare un bilancio puntuale, preciso e obiettivo dell’attività politico-amministrativa del sindaco e dei suoi tanti assessori che si sono avvicendati nel tempo, al fine di dimostrare come l’amministrazione Orlando abbia sostanzialmente disatteso le grandi aspettative della città e le promesse della campagna elettorale, con un evidente arretramento in tutti i settori; questo arretramento ha causato una grave sfiducia dei cittadini nei suoi confronti”.
Secondo le opposizioni, sarebbero diverse le problematiche e le emergenze causate dalla mala gestione della giunta Orlando: dall’emergenza abitativa, all’edilizia scolastica, passando dalle insufficienze nella disposizione dell’illuminazione pubblica. Ma a far traboccare il vaso negli ultimi mesi sono stati sicuramente i danni causati dall’alluvione dello scorso luglio, l’emergenza vissuta nei cimiteri, e la volontà di Orlando e dei suoi assessori di puntare sulla ZTL e sulle pedonalizzazioni.
Questa la lista completa dei 19 consiglieri che hanno aderito alla mozione di sfiducia: Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo (M5S); Alessandro Anello, Igor Gelarda, Elio Ficarra (Lega); Roberta Cancilla, Fabrizio Ferrara, Andrea Mineo, Giulio Tantillo (Forza Italia); Ugo Forello e Giulia Argiroffi (Io Oso); Mimmo Russo e Francesco Paolo Scarpinato (Fratelli d’Italia); Fabrizio Ferrandelli (+Europa); Cesare Mattaliano (I Coraggiosi); Sabrina Figuccia (Udc), Claudio Volante (Diventerà Bellissima), Marianna Caronia (Misto).
Per far passare la mozione sono necessari 24 voti a favore. Le opposizioni al momento ne contano soltanto 19, e sperano quindi che nei prossimi 30 giorni qualcuno tra i partiti di maggioranza si decida ad schierarsi contro il sindaco.
E proprio alle maggioranze si è appellato il capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile Igor Gelarda, dopo aver spiegato le motivazioni che hanno spinto il suo partito a proporre la mozione.
“È appena stata depositata la mozione di sfiducia contro il sindaco Orlando, fortemente voluta dalla Lega, che non condivide nulla delle scelte politiche di Orlando nella gestione della città”, ha dichiarato Gelarda.
“Si tratta di un atto importante, ma che rischia di restare solo un atto politico, una protesta dura, ma senza effetti pratici, se oltre ai 19 firmatari del documento non ci saranno altri 5 consiglieri comunali della maggioranza che, appena il documento verrà portato in aula (e cioè entro 30 giorni), non decideranno di votare la mozione di sfiducia. Perché la mozione venga approvata, ci vogliono infatti i voti di almeno 24 consiglieri. Servono cinque voti in più per mandare a casa il sindaco Orlando. Come ho fatto in passato, faccio appello anche oggi ai consiglieri di maggioranza che amano questa città e che non possono ignorare che ormai Palermo è allo sfascio. Chi non voterà questa mozione non avrà più scuse, davanti agli occhi dei palermitani, che non vedono l’ora che il sindaco Orlando vada via”.
“Non avrà più scuse dinanzi alle 450 bare ancora messe a deposito ai Rotoli, rispetto ad una gestione rifiuti assolutamente inefficiente ed una città sporca, rispetto al fatto che non esiste un vero piano sul traffico e sulla mobilità urbana e, solo per citarne alcuni, il disastro in cui versano le strade della città o il fatto che siamo in fondo a tutte le classifiche sulla qualità della vita. Mi appello a tutti in generale, ma in particolare ai colleghi di Italia Viva che, nel recente passato, hanno dimostrato di avere una coscienza critica nei confronti dell’operato del sindaco Orlando e della sua giunta. Cinque voti in più per evitare che il disastro di questa amministrazione Orlando, continui per altri due anni” conclude Gelarda.
È arrivata la risposta del sindaco di Palermo alla presentazione della mozione di sfiducia nei suoi riguardi. Orlando ha chiesto con una nota al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, “la immediata calendarizzazione della predetta”, aggiungendo che “lo scrivente e tutti i componenti della Giunta – così si conclude la nota – non parteciperanno fino a quella data ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni”.
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