“Le vergogne all’Ars non mancano mai. Ieri, l’ennesima, di cui sinceramente non si sentiva per nulla il bisogno: una scandalosa e carbonara trattativa in seno alla maggioranza per spartirsi le poltrone, mentre fuori infuria il Covid e le imprese e i commercianti annaspano. Come dire, c’è chi non può permettersi un pasto e qui si pensa al rimpasto. La verità è che dovrebbero andare a casa tutti, non solo l’assessore Razza”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua.
“Ieri – commenta Pasqua- si è passato ogni limite. La maggioranza si è riunita in conclave per parlare di poltrone e strapuntini, stravolgendo l’ordine dei lavori e dimostrando di non avere nessun rispetto per il Parlamento, ma soprattutto per i siciliani. Fuori si aspettano decisioni e chiarezza sulla lotta al Covid e qui si disserta sulle poltrone da spartirsi: siamo alla follia”.
“ È chiaro – prosegue Pasqua – che stanno cercando di monetizzare al massimo la salvezza di Razza. Tutto ciò, comunque, ci meraviglia fino ad un certo punto. Questi sono quelli che in piena emergenza economica, innescata dalla pandemia, non ci hanno pensato più di tanto ad aumentarsi pensioni e liquidazioni”.
Il vicepresidente della Commissione Sanità all’ARS Carmelo Pullara ha invece approvato il rinvio: “Avevo chiesto il rinvio del voto sulla mozione di censura nei confronti dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, perchè ritenevo che discutere della questione in questo momento fosse sbagliato. Infatti, se da un lato siffatta censura minava la libertà di voto dei singoli deputati, dall’altro metteva ulteriormente sotto pressione il sistema sanitario. Le criticità della gestione della pandemia, d’altronde, sono cristallizzate e le inadempienze, così come l’inefficienza, non possono essere dimenticate perché ormai scolpite nella mente dei cittadini.
Oggi, questa sperequazione, avvenuta fin dall’inizio della legislatura, non fa altro che indebolire ulteriormente il governo regionale. Ed infatti, in questi tre anni abbiamo assistito ad uno scenario poco rispettoso degli equilibri dettati dalla rappresentanza sia in termini di voti, di deputati che di province rappresentate
Ha fatto quindi bene il presidente Gianfranco Miccichè a forzare la mano. Infatti, accortosi di ciò che stava accadendo, ha ritenuto utile fare in modo che la chiusura dei lavori di Sala d’Ercole avvenisse nei due giorni.
Ritengo l’operato corretto e a salvaguardia dell’istituzione politica che rappresentiamo. Non sarebbe stato corretto trasformare il voto di fiducia o meno a Razza in una forma di ricatto al governo per avere qualche assessore in più o qualche cambio. Si rassegnino coloro i quali pensano che i sistemi della vecchia politica siano ancora validi per ottenere più di quanto, effettivamente, si rappresenta in termini numerici” ha concluso.
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