Palermo – Per tutta l’estate il Movimento No Muos ha continuato la lotta contro l’installazione dell’impianto militare di comunicazione satellitare MUOS (Mobile User Objective System) a Niscemi (CL), in Sicilia. Nelle prime settimane di agosto il presidio permanente di contrada Ulmo ha organizzato il campeggio estivo No Muos, largamente partecipato. Tra iniziative, assemblee e momenti di socialità, si è arrivati a costruire la manifestazione del 9 agosto, nella quale circa 3000 persone, tra cui anziani, bambini, mamme e attivisti del campeggio, sono entrate nella base, occupandola, per ribadire la volontà di liberare questa terra da strumenti di guerra come il MUOS e le antenne NRTF, ritenuti nocivi alla salute e all’ambiente.
Al corteo che muoverà oggi alle ore 15 da Piazza Castelnuovo per la
manifestazione indetta dal Comitato “No Muos”, la città di Palermo
sarà rappresentata con il Gonfalone e, tra i presenti, oltre a
componenti della Giunta, ci sarà anche il presidente del Consiglio
comunale Salvatore Orlando ed una delegazione di consiglieri comunali.
Una bandiera “No Mous” sarà esposta sulla facciata principale di
Palazzo delle Aquile.
Il Movimento No Muos vuole rilanciare la lotta per lo smantellamento delle 46 antenne NRTF e contro la costruzione del nuovo impianto.
Con questo intento è stato convocato il Corteo Nazionale oggi 28 settembre a Palermo,con partenza da Piazza Politeama alle 15.
“Una manifestazione che – si legge in una nota del movimento – inoltre chiede le dimissioni del Presidente della Regione Sicilia Crocetta perché con le sue bugie e i suoi giochini (come per esempio la Revoca della Revoca), le sue contraddizioni e i suoi tradimenti non ha fatto altro che eseguire gli ordini del Ministero dell’Interno e attuare gli obiettivi militari yankee.
Ciò dimostra a tutti la diffidenza che si deve avere nei confronti di ogni istituzione o partito, pronti a garantire gli interessi di tutti tranne quelli di chi rappresentano, o meglio di chi dovrebbero rappresentare”
“Nonostante i media nazionali non prendano in considerazione la questione del MUOS, questa diventa sempre più rilevante, anche in vista dei venti di guerra che soffiano dalla Siria proprio in questi giorni. La base di Niscemi e quella vicina di Sigonella (base principale di partenza per i droni in tutto il Maghreb e il Medio Oriente) risultano essere strategicamente fondamentali per l’attacco che gli Stati Uniti si stanno preparando a sferrare, appunto, in Siria. La crisi siriana, con migliaia di morti da entrambe le fazioni, mostra per l’ennesima volta quanto gli Stati Occidentali, guidati proprio dagli Usa, siano pronti a qualsiasi crudeltà e alla costruzione di qualsiasi menzogna pur di far valere i propri interessi strategico-economici. Oltretutto la popolazione siciliana diventa, nel contesto geopolitico odierno, un pericoloso obiettivo strategico-militare da colpire”.
All’iniziativa aderisce anche Sinistra Ecologia e Libertà Sicilia
“Parteciperemo al corteo di Palermo insieme al popolo No Muos, per la manifestazione pacifica e colorata di chi non si rassegna a deporre la bandiera della pace e lotta perchè la propria terra non diventi una colonia militare straniera. Sel sosterrà la causa della smilitarizzazione della Sicilia e del rispetto della legalità, violata dalle autorizzazioni concesse dai governi regionali in questi anni. Siamo per una Sicilia terra di pace e cooperazione nel Mediterraneo e pensiamo che il piano del governo nazionale di trasformare la nostra Isola in una “portaerei”, come proclamato dal Ministro della Difesa, debba essere contrastato in ogni sede, in quelle istituzionali e nelle piazze siciliane. Per queste ragioni sabato saremo in piazza accanto al popolo dei No Muos”.
“La Sicilia non può essere trasformata in un avamposto di guerra ”. Lo affermano in una nota l’europarlamentare Rita Borsellino e Un’altra Storia, che hanno aderito alla manifestazione in programma domani a Palermo contro la costruzione del Muos di Niscemi. “Al di là dei possibili danni all’ambiente e alla salute – continuano – il Muos è un elemento cruciale di una strategia, frutto di accordi internazionali, che vuole trasformare la Sicilia in un avamposto di guerra. Al contrario, noi continuiamo a ritenere che l’Isola debba diventare un avamposto di democrazia, pace e legalità. Valori che finora sono stati calpestati, così come sono stati calpestati i diritti dei cittadini. Il tutto in nome di interessi che poco hanno a che fare con il futuro della nostra regione”.
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