Movimenta Festival 2018, al Parco Horcynus Orca, Capo Peloro.
Conclusa la seconda edizione, tra incontri artistici, contaminazioni e progetti condivisi.
Otto giorni intensi per ascoltare corpo e anima, attraverso danza, musica, architettura, tra incontri artistici, sperimentazioni e contaminazioni in uno scenario di assoluta bellezza che ha stupito e conquistato gli artisti internazionali intervenuti. Si è conclusa sabato 8 settembre al Parco Horcynus Orca, a Capo Peloro, la seconda edizione di Movimenta Festival, organizzata da Centrale Mediterra, e immaginata come spazio privilegiato e aperto alla creazione e al dialogo tra artisti, studenti, pubblico.
Il Festival con la direzione artistica di Raffaella Pollastrini e Giovanni Scarcella, la direzione musicale di Pierfrancesco Mucari, è stato inserito nel cartellone dell’Estate Messinese e si svolge con la collaborazione di Ordine degli Architetti di Messina per la sezione Architettura, Parco Horcynus Orca, Centro Coreografico Nazionale Scenario Pubblico, Compagnia Roberto Zappalà (CT), Pro Loco Capo Peloro, Dams dell’Università di Messina, centro internazionale Universiteatrali, CNR Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti Eduardo Caianiello, Ircss Neurolesi.
Tra workshop e performance, protagonisti di questa seconda edizione, sono stati coreografi e performer di fama internazionale: Agostina D’Alessandro (ARG/B), Samuel Lefeuvre (F/B), Judith Sanchez Ruiz (CU/GE), il musicista e percussionista Andrea Piccioni, Milton Paulo (BR/B). Giorgia Di Giovanni e Mario Tavano hanno curato la sezione MovimentaKids insieme a Milton Paulo, spazio anche a discipline quali il Metodo Feldenkrais e Thai Yoga massage, per un programma ricco di appuntamenti. Spazio anche agli artisti messinesi nella serata denominata “Scena Aperta”, ad aprire il festival invece la Compagna Zappalà Danza e Scenario Pubblico, Centro Nazionale di Produzione della Danza.
«Siamo davvero soddisfatti di questa seconda edizione – hanno detto Giovanni Scarcella e Raffaella Pollastrini – raddoppiate le presenze di pubblico rispetto allo scorso anno e Movimenta ha iniziato un dialogo con enti, associazioni, artisti del territorio. A cominciare dall’Ordine degli Architetti e poi Comune, Università, Dams, Cnr, Neurolesi. Una preziosa collaborazione è nata con il regista Roberto Bonaventura, è stata con noi la regista e drammaturga Auretta Sterrantino con la sua compagnia QA.
Quasi anonima produzioni. La presenza di artisti internazionali e di danzatori provenienti da Sicilia, Italia ed Europa rimane la linea che contraddistingue Movimenta, per aprire Messina ad una realtà internazionale e proiettare Capo Peloro in un circuito di festival e piattaforme artistiche della scena contemporanea.
Il Festival mira a crescere ancora di più per attrarre sempre nuovi artisti – hanno sottolineato i direttori artistici – il nostro impegno è quello di lavorare intensamente per la ricerca di nuovi partner e fondi, e realizzare a Messina un Festivaldi calibro europeo».
Preziosa e produttiva la collaborazione con l’Ordine degli Architetti, concretizzatasi in un workshop che ha coinvolto quattro gruppi composti da architetti e studenti, finalizzato alla riconfigurazione e allestimento dei capannoni ex Sea Flyght, con destinazione di laboratorio culturale.
Da stimolo la musica e la danza che animava gli spazi di Capo Peloro, l’obiettivo era quello di riportare bellezza ed armonia in uno dei luoghi simbolo della città. Alla base del workshop realizzato dall’Ordine e dall’Istituto nazionale di Bioarchitettura, una riflessione: «Riportare la bellezza attraverso l’architettura – come chiarito dal presidente dell’Ordine degli Architetti, Pino Falzea – la nostra vuol essere un’azione per accendere i riflettori su un luogo dimenticato. Quelli realizzati, frutto di una contaminazione anche con la musica e la danza di Movimenta, non sono progetti, sarebbe stato difficile realizzarli in soli 3 giorni. Piuttosto delle suggestioni, provocazioni, idee, input che ora abbiamo il compito di portare avanti. Partiamo da qui e ci diamo appuntamento al prossimo anno per provare a tracciare un primo bilancio».
Sabato pomeriggio illustrate le quattro idee progettuali. La prima degli architetti Martina Polimeni, Alessia Saija e delle studentesse Alessandra Russo e Martina Molonia, la seconda elaborata dagli architetti Fabrizio Ciappina, Monica Manicone, Gaetano Scarcella, Laura Zerella, la terza dagli architetti Alessandra Brancatelli, Domenico Staiti, Maria Siracusano, dall’ingegnere Pietro Sturniolo, tutor gli architetti Anna Carulli presidente Inbar, Michele Palamara, la quarta proposta da Bruno Di Sarcina, studente di architettura e dagli architetti Dora Bellamacina, Gianmarco Spadaro, tutor architetto Enza Pernica.
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