Morte Tusa, iniziata identificazione delle vittime dell’aereo etiope

Morte Tusa. Arrivata lunedì in Etiopia una squadra DVI (Disaster Victim Identification) della Polizia di Stato, partita da Fiumicino per collaborare nella identificazione delle otto vittime italiane, del disastro aereo del Boeing 737 del’Ethiopian Airlines, caduto il 10 marzo scorso e in cui sono morte 157 persone.

Nel disastro è morto anche l’archeologo siciliano, nonché assessore regionale dei Beni culturali, Sebastiano Tusa.

I tempi per il rientro della salma di Sebastiano Tusa sono piuttosto lunghi. E’ tutto in mano all’Interpol. Ma non si tratta di interventi che si potranno concludere in pochi giorni”. A dichiararlo a Tgs era stato il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, all’idomani del disastro aereo.

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha subito disposto che la famiglia dell’assessore Sebastiano Tusa venisse accompagnata da una missione regionale, guidata dal dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali.

Come previsto dai funzionari romani le procedure per l’identificazione e il rientro in patria dell’assessore Tusa stanno richiedendo diverse settimane, ma sembra che qualcosa finalmente si stia muovendo.

Morte Tusa, l’impiego della polizia scientifica italiana

Il team DVI e’ un´eccellenza della Polizia Scientifica italiana, costituito da medici legali, biologi, chimici, fisici, ingegneri, psicologi, dattiloscopisti, informatici, videofotosegnalatori che vengono impegnati in ogni parte del mondo nei mass disaster che coinvolgono vittime italiane.

Le ultime tragedie in cui e’ intervenuto sono state il disastro della “Costa Concordia” del gennaio 2012, il naufragio di migranti a Lampedusa nell´ottobre del 2013 e il terremoto di Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto dell´agosto 2016.