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MONREALE: GIP SCARCERA VENTURELLA MA CARABINIERI SCOPRONO ALTRE ARMI IN UN DEPOSITO COMUNALE

Mentre al Tribunale di Palermo veniva emessa la sorprendente ordinanza che, pur convalidando l’arresto, scarcerava tutti gli indagati ponendoli solo all’obbligo di dimora nel comune di residenza, e lasciando solo Federico CUOMO ai domiciliari, i Carabinieri di Monreale in un’incessante tour de force per assicurarsi che nessuno degli indagati avesse occultati altre armi e potesse disfarsene appena libero, sottoponeva a perquisizione il deposito comunale di via Taormina dove Silvestre VENTURELLA depositava i suoi attrezzi da lavoro nella sua attività di giardiniere. Ancora una sorpresa per gli inquirenti che, in una stanza a dir poco segreta del deposito, il cui ingresso era occultato da varie porte lì abbandonate dopo esser state divelte dai loro cardini hanno trovato un nuovo arsenale: nella stanza i militari hanno infatti rinvenuto un armadio blindato e, per terra, delle granate di mortaio: subito l’allarme e l’intervento congiunto degli artificieri di Esercito e dell’Arma per assicurare che gli stessi fossero inerti (come poi è stato accertato) e viva preoccupazione per la vicinanza della Scuola media “Morvillo” a pochi passi. L’armadio metallico, portato in caserma e divelto, conteneva invece altre armi tra cui lo “Zastava – Kragujevac” una replica Yugoslava del Kalashnikov, un altro mitra sovietico PPS43, una carabina M1/M2 americana da paracadutista, un revolver, una pistola tedesca Mauser P.08, altri due fucili e persino un silenziatore ZIROSKOPI per armi automatiche e molte altre munizioni per le stesse armi.

Era dagli anni ’80, quando si scoprì l’arsenale della Banda della Magliana occultato nei locali del Ministero della Sanità di Roma, che non si rinvenivano tante armi in un edificio pubblico.
Nel frattempo un’altra perquisizione in una abitazione di VENTURELLA permetteva di scoprire due balestre di precisione.
Mentre gli indagati sono tornati a piede libero e la versione dell’ “incosciente bravata” proposta dalla difesa e per lo meno benevolmente accolta dal G.I.P. pare reggere sempre meno, anche alla luce dei recenti ritrovamenti, si stanno svolgendo altri serrati controlli dei Carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Monreale, tese al ritrovamento di altre armi a disposizione degli indagati.

Redazione

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