Monaci delle terre nere, tutto pronto per un wine taste

Walter Massa, l’enologo che ha promosso la rinascita del Timorasso, l’antico vitigno autoctono coltivato nel sud Piemonte e Gae Saccoccio, il filosofo che diffonde la cultura del vino, saranno protagonisti della serata in programma lunedì, 24 luglio, alle 20, nella tenuta biologica sull’Etna Monaci delle Terre Nere. Cinque etichette della Cantina Vigneti Massa (Derrhona, Montecitorio, Monleale, Bigolla, Croatina) in degustazione verranno accompagnate dalla cena dello chef Bleri Dervishi della Locanda Nerello che racconterà nei suoi piatti un territorio altrettanto unico come l’Etna, con le sue produzioni locali che diventano i sapori di una cucina ispirata al mangiar sano a Km0. Monaci delle Terre Nere è un luogo caratterizzato da antichi terrazzamenti di vigneti di orto e di alberi da frutto tipici con oltre 150 varietà, in un microclima di alta montagna nel cuore del Mediterraneo, che è fonte di ispirazione e di materie prime eccellenti.)  

 

La quarta generazione

Walter Massa, rappresenta la quarta generazione di una famiglia di tradizione agricola cresciuto in una cascina di Tortona, in provincia di Alessandria, in mezzo ai trattori tra dodici ettari di vigneto e sette coltivati a pesche di Volpedo. Oggi l’azienda possiede 23 ettari di vigna coltivati a Timorasso, un’uva bianca, diventata il simbolo di un territorio.  Un vitigno che negli ultimi decenni era quasi scomparso, a favore del più comune Cortese, la cui rinascita negli anni ’80, si deve proprio a Walter Massa ha che ne intuito le potenzialità, insistendo caparbiamente a coltivarla e a sperimentare tecniche diverse diradamenti in vigna, diraspature, maturazioni su fecce nobili, abbattimento della solforosa nella vinificazione. La prima produzione è dell’87, 600 bottiglie. Dal 2000 inizia la produzione dei suoi “cru” di alto livello. Sulla scia di Walter Massa altri produttori della zona hanno riscoprono il Timorasso: oggi sono in tutto una trentina e la superficie coltivata nei Colli Tortonesi è passata da un ettaro a 60 ettari, su una superficie vitata totale di circa 2 mila ettari, di cui 1.500 coltivati a Barbera.

Monaci delle Terre nere

Il suo nome riporta alla storia ultracentenaria dei luoghi, di terre fertili ai piedi dell’Etna, e di mura, che hanno raccolto la preghiera e l’opera dei frati. Presente e passato si fondono, con la stessa anima, in 16 ettari di uliveti, agrumeti e vigneti, trasformati in una tenuta biologica. Buona parte della produzione agricola (uova comprese) di Monaci delle Terre Nere proviene dagli orti di proprietà secondo un regime di bio-sostenibilità. Lo staff del ristorante ‘Locanda Nerello’ raccoglie questo spirito e regala una cucina genuina e di qualità, che ha ricevuto riconoscimento dal Gambero Rosso come “Gusto e Salute”, (punteggio 79: 48 cucina, 14 cantina, 15 servizio, 2 bonus) premiato anche lo scorso 27 luglio, da Best in Sicily, che ha inserito la struttura come migliore New Entry nei ristoranti Siciliani. L’azienda agricola ha cominciato a produrre vini naturali, nell’annata 2016: 4 vini bianchi, 2 rosati, 2 rossi.

Sorto cinque anni fa, Relais Monaci delle Terre Nere è caratterizzato da una struttura principale, un casolare nobiliare di inizi ‘800, nel quale, in fase di ristrutturazione, sono stati mantenuti le vecchie porte interne ed esterne, gli affreschi sui soffitti, gli intonaci a calce degli interi edifici, alcuni dei pavimenti in cotto delle singole camere e parti esterne, l’antico torchio nel Palmento, oltre naturalmente, all’intera facciata esterna con le cornici in pietra lavica, le ringhiere in ferro, il marmo sulle scale. Nel Palazzo sono state sistemate cinque camere, il ristorante, il Convivium bar. Le altre 14 suite sparse tra le vigne e i boschi, secondo lo spirito dell’albergo diffuso: edifici indipendenti all’interno della tenuta, in cui è possibile apprezzare il silenzio e la vera anima di Monaci. Venti camere in totale, 14 suite e 6 doble doppie, presto saranno affiancate da due nuove suite: un altro esempio interessante di bio architettura. Ogni ambiente ha la sua un’identità: alcune camere hanno un aspetto moderno, altre sono decorate con pareti in pietra lavica e travi a vista, arredi originali che uniscono l’architettura tradizionale siciliana e il design moderno. Alcune camere sono dotate di vasche stand-alone per idromassaggio, lampade “Flos”, ”Twiggy ” e ”Lumiere” da Foscarini, divani B&B, sedie ‘Gervasoni’ di Paola Navone, sedie ’lei’ ‘di Fabio Novembre e dipinti dell’artista britannico-brasiliano Olivier Mourao. Compongono l’arredamento, anche sculture, vecchi mobili e pezzi d’arte raccolti dai fondatori (Guido Coffa e Ada Calabrese) negli ultimi 20 anni. Grande attenzione alla biancheria: gli asciugamani ”King on Cotton” vengono dall’Inghilterra e le lenzuola in cotone, provenienti da commercio equo e solidale, arrivano da un’azienda italiana di Napoli.