ROMA (ITALPRESS) – “Il sistema editoriale, che è complesso, aveva delle enormi criticità prima ma poi con la pandemia e con l’intera crisi socio economica le ha accelerate, come è accaduto all’intero sistema economico italiano”. Lo ha detto Giuseppe Moles, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
“Dietro questa merce delicatissima in realtà c’è un elemento molto importante: la notizia – ha spiegato -, la buona informazione è alla base di qualsiasi regime democratico, altrimenti viene meno la possibilità di ognuno di noi di essere correttamente informato. Il mio dovere è sostenere e garantire tutta l’editoria, nessuno escluso, anche con particolare attenzione ai livelli occupazionali. Il mio compito deve svolgersi su due binari: il sostegno immediato e accompagnare nella transizione la più ampia parte della filiera. E’ stato licenziato definitivamente il Sostegni bis – ha aggiunto Moles -, all’interno del quale ci sono una serie di misure per la gran parte dell’intera filiera editoriale. Ho cercato di dare una prima risposta nell’immediatezza e man mano che riusciremo a uscire dalla crisi economica tutte le imprese che sono riuscite a sopravvivere potranno utilizzare il medio periodo per adeguarsi al nuovo mondo e per questo c’è il Pnrr”.
Parlando della direttiva sul Copyright il sottosegretario ha spiegato come sia fondamentale recepirla: “E’ mia intenzione fare una serie di proposte, la sfida è mettere insieme i mondi che sembrano in contrasto attraverso una rimodulazione del loro valore. Ho pronte una serie di ipotesi che sottoporrò ai ministri interessati e a Draghi”. Infine la politica nazionale. “Il movimento politico continuerà almeno fino alle amministrative ed è normale, nello stesso tempo ho chiaro che questo governo è di unità nazionale, risponde all’appello del Presidente Mattarella e ha dei compiti precisi: la vaccinazione, la ripartenza, il Pnrr e far ripartire tutto il sistema economico e sociale. Il resto è dialettica politica. Io sono distinto e distante dalle impostazioni ideologiche di altro tipo dei 5 Stelle o del Pd – ha evidenziato -, credo che lo stesso valga anche per loro”. Il futuro del centrodestra “lo vedo più roseo di quello del centrosinistra, il nostro legame è storico e consolidato. Noi siamo distinti ma non distanti. Credo che il percorso del centrodestra sarà lungo”, ha concluso.
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